Dalla sua Cosenza a Notre Dame de Paris: il mondo di Renato Capalbo

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COSENZA – Le recensioni e i litri di inchiostro su Notre Dame De Paris di certo non si sprecano. L’Opera Popolare di Riccardo Cocciante, Luc Plamondon e Pasquale Panella, dal suo debutto in Italia, datato 14 marzo 2002, ha collezionato successi di pubblico, di critica e di vendite. Non occorre perciò che siamo anche noi a commentare positivamente lo spettacolo tratto dal romanzo “Il gobbo di Notre Dame” di Viktor Hugo, che nel prossimo mese di Novembre (25-26) giungerà anche a Reggio Calabria, al Palacalafiore. Per l’occasione confermata la presenza del cast originale formato dal quintetto della meraviglie Ponce-Di Tonno-Matteucci-Setti-Galatone, già presente nei primissimi tour, e dai nuovi interpreti Leonardo Di Minno e Tania Tuccinardi. Per la tappa reggina già si prevede una grande affluenza di pubblico, del resto le prime due tappe del nuovo tour, a Milano e a Trieste, hanno fatto registrare il tutto esaurito. In questi giorni lo spettacolo è di scena a Bari per poi approdare a Napoli dal 20 aprile. 13006650_10154055482149906_780412571520610583_n

Nel cast dei ballerini il giovane danzatore di Cosenza Renato Capalbo, 27 anni, che fra una replica e un’altra sui teatri più importanti d’Italia, ci ha parla diffusamente dei suoi inizi nella danza, dell’approdo nel carovana di Cocciante, del rapporto con gli altri compagni di avventura. E in attesa di poterlo vedere a Reggio, Renato ci fa quindi entrare nel mondo di Notre Dame, da la musica non è mai stata così spettacolare.

D. Come sei arrivato a superare i provini di Notre Dame de Paris, alla corte di Cocciante?

R: I provini di NDP oggi li ricordo con un’emozione incredibile. Sono stati veramente molto impegnativi MA da parte mia c’era tantissima determinazione. Li ho quindi affrontati di petto, senza lasciare nulla al caso. Ho ascoltato bene tutte le indicazioni che il coreografo Martino Muller e il regista Gilles Maheu richiedevano e le facevo mie per soddisfare le loro aspettative. Volevo a tutti i costi entrare a far parte di questo meraviglioso spettacolo. Il treno, come si dice, passa una volta sola ed io non volevo farlo scappare via. Sara stata determinazione, sarà stata fortuna, ma ce l’ho fatta e sono molto contento e sono arrivato alla “corte” del grande musicista, cantante e autore Riccardo Cocciante. Persona di grandissima umiltà e di una sensibilità davvero incredibile. Sono molto fortunato ad averlo conosciuto e ad aver appreso la sua passione per questo spettacolo. 13010215_10206200451354911_1281667992_o

D. Come ti sei preparato per il musical?

R. La preparazione è stata un percorso in piena salita, senza mezzi termini. Il coreografo Martino Muller, con i suoi grandi assistenti Amy Mason e Marco Chiodo, hanno letteralmente messo su di noi tutte le coreografie, spiegandoci, oltre che ai passi, tutte le sensazioni che avremmo dovuto provare in ognuna di esse. E’ proprio questo che fa la differenza con altri spettacoli. Ogni passo racconta un pezzettino della storia ed è veramente emozionante. Dopo il periodo di sala prove abbiamo affrontato la messa in scena sul palcoscenico allestito appositamente per farci capire quelli che sarebbero stati gli spazi, le luci e tutti gli oggetti di scena. Li è stata magia. Vedere quel muro altissimo toglie il fiato, ma ora pian piano è diventato un nostro “fratello”.

D. Tu sei un clandestino di Clopin o un soldato di Febo?

R. Sono un clandestino di Clopin. Un clandestino che ogni giorno insieme ai suoi compagni grida e combatte per avere il suo diritto di asilo. 12968615_10206200453834973_182210782_n

D. E nel privato com’è Renato?

R. Mi viene un po’ da ridere quando devo parlare di me nel privato perché nella mia vita quotidiana sono un perfetto idiota. Cerco di sorridere sempre e di essere aperto con tutti, questo mi permette di conoscere tanta gente. Insomma sono semplicemente Renatino.

D. Che rapporto hai con la tua città natale e dove hai iniziato a danzare?

R. Sono veramente tanto legato a Cosenza, ma ammetto che ho imparato ad amarla con i suoi pregi e difetti quando sono partito per Roma. Finchè ci stai “dentro” non ti accorgi di quante cose belle ti stai perdendo, pensi sempre che, essendo al “sud”, vivi in una città senza prospettive lavorative, con tanti limiti e così via. Invece da “fuori” senti sempre che è la tua città, la città che ti ha dato di più e che ti ha insegnato tanto, ed è sempre li che torno non appena ho un attimo per me da condividere con la mia famiglia e per ritrovare le mie origini. Ho iniziato a danzare all’età di 11 anni nella scuola “Dance studio di Mirella Castriota” a Rende. Nella mia scuola tutti mi hanno aiutato nella mia formazione di ballerino ma soprattutto come persona. Tutti gli insegnanti e la Direttrice mi seguono sempre e cercano per quanto sia possibile di vedere gli spettacoli a cui prendo parte. Se ripenso a tutti i saggi di danza che ho preparato… E’ stato tutto molto bello e rifarei tutto da capo per arrivare fin qui!

D. Dopo lo straordinario successo della tappa milanese e di quella triestina, adesso Bari. Alcuni giorni fate anche doppia replica. Come trovi il tempo di rifiatare e cosa fai per rilassarti? 

Renato Capalbo insieme ad altri ballerini e a Gio Di tonno (dx), qui nei panni di Quasimodo
Renato Capalbo insieme ad altri ballerini e a Gio Di Tonno (dx), qui nei panni di Quasimodo

R. Sì, Milano e Trieste sono stati due grandi successi. A Milano abbiamo avuto un pubblico di 70.000 persone e Trieste ci ha regalato tante emozioni con il suo teatro “blu”, il Teatro Rossetti. Ora tocca a Bari, dopo due città del nord, una città del sud, e a noi ci fa sempre tanto piacere scendere un po’ nel sud Italia perché la maggior parte del cast ha origini “terrone”! Sono sicuro che avremo un pubblico numeroso e tanto caloroso! In questa prima fase della tourneè molte “doppie”, e quindi cerchiamo di mantenere sempre altissima la concentrazione. Quando però abbiamo un attimo di pausa e la produzione ci da la possibilità di ritornare a casa ne approfitto per tornare sempre dalla mia bellissima fidanzata che mi coccola tantissimo, lei è il mio relax più grande.

D. Conducici nel mondo Notre Dame. Con quale dei cantattori del cast ti trovi meglio? Se dovessi descrivere con due parole ognuno di loro?

R. I cantattori a cui sono più legato sono Leonardo di Minno e Vittorio Matteucci perchè ho avuto già la fortuna di lavorare insieme a loro in un altro capolavoro quale “Romeo & Giulietta ama e cambia il mondo”. Leonardo di Minno è un giocherellone pieno di energia; Vittorio Matteucci per me ormai è un esempio da seguire in quanto grande professionista, come tutti del resto, e un grande insegnante di vita; Gio di Tonno è un “ragazzaccio” sempre con la battuta pronta e abile a inventare giochi divertentissimi; Matteo Setti è ormai il videomaker del gruppo che cerca sempre di catturare attimi che riescano a racchiudere delle belle emozioni o attimi di pura follia con il suo iPhone;

Renato Capalbo con Graziano Galatone ("Febo")
Renato Capalbo con Graziano Galatone (“Febo”)

Lola Ponce è semplicemente bellissima e bravissima, ha una femminilità mozzafiato; Graziano Galatone è il “ragazzaccio” numero 2, è divertente e non si prende mai troppo sul serio, ma che quando fa il suo “spettina tutti”. Tania Tuccinardi è la più giovane degli artisti ed è quella che passa più tempo con il corpo di ballo, è una ragazza semplice e molto simpatica. Ne approfitto per spendere due parole anche per il secondo cast che è composto anch’esso da grandissimi artisti e professionisti del settore e che ogni volta ci regala grandi emozioni.

D. Qual è il tuo brano preferito dello spettacolo?

R. Difficile rispondere perché i brani sono tutti favolosi, devo indicarne più di uno. Quello che mi piace di più e “Luna” interpretato da Matteo Setti in maniera incredibile. Poi c’è “Un prete innamorato” con Vittorio Matteucci che fa emozionare proprio tutti, ma anche “Clandestini” interpretato da Leonardo di Minno in maniera molto profonda e legato alla coreografia più importante dello show.

D. Sono state annunciate le due date di Reggio Calabria. Avrai così la possibilità di danzare in Calabria. Magari qualcuno da Cosenza verrà a vederti…

R. Eh sì avrò modo di ballare nella mia amata Calabria. Spero che i miei più grandi amici e parenti vengano a vedere questo meraviglioso spettacolo, ma non per vedere me, ma per farsi trasportare da quello che ogni giorno mi catapulta in quello che è il mondo di Notre Dame de Paris e la sua Cattedrale.

12965805_1716005705278567_1974139586_nD. E quindi perché venire a vedere NDP?

R. Facile, perché è magico. Guardando questo spettacolo si entra in un mondo fatto di passione, paure, amore, follia, erotismo, mistero. Emozioni che si scatenano tutte in due ore di spettacolo. Emozioni che non si trovano andando a vedere un film al cinema. Queste sono emozioni vere, provate da persone vere che ogni giorno cercando di accompagnare il pubblico in un viaggio sempre unico, sempre diverso ma con un unico obbiettivo: far sognare tutti. Allora? Tu andresti a vederlo?

D. Io si (rido e dico con convinzione). Prima di salutarci, a chi dedica Renatino tutte queste emozioni e soddisfazioni?

R. Le dedico a tutte quelle persone che hanno sempre creduto in me, alle persone che non mi hanno mai detto “questi sono solo sogni”, ma che al contrario mi hanno sempre sostenuto. Queste persone sono la mia famiglia, i miei amici e la mia fidanzata che rende tutto così speciale e mi aiuta ogni volta ad alleggerire i miei pensieri a volte inutili. Lei mi ricorda ogni giorno quanto sia importante sorridere alla vita.

Andreina Morrone

 

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