Elezioni Cosenza, probabile la riammissione di Hettaruzzu Hebdo

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COSENZA – Per Vincenzo Iaconianni e la sua truppa, quella dell’esclusione è stata una doccia gelata. Dopo tanto lavoro per allestire una segreteria organizzativa, reperire i candidati, raccogliere le firme, mettere insieme il plico da presentare alla Commissione elettorale, restare fuori dalla corsa a Palazzo dei Bruzi è una delusione difficile da digerire. Soprattutto per chi ha scelto di raccogliere le sottoscrizioni dei presentatori nello studio di un notaio, decisamente in antitesi con lo spirito goliardico della truppa guidata dal fotografo. Chiaro il messaggio: abbiamo la satira nel sangue e il sorriso sulle labbra, ma facciamo le cose anche più seriamente di altri. La momentanea estromissione di Hettaruzzu Hebdo è stata determinata dalla presunta irregolarità nelle procedure di autentica della firma apposta in calce al modello di accettazione di quattro dei 21 candidati presenti in lista. In particolare, la Commissione elettorale ha contestato a Hettaruzzu Hebdo che le sottoscrizioni sono state effettuati davanti a pubblici ufficiali di comuni diversi da quello di Cosenza.  Più precisamente in due hanno firmato davanti ad un impiegato del comune di Cerisano, uno a Cetraro e uno a Montalto Uffugo. Poiché la lista era composta da soli 21 elementi, il minimo necessario per competere, l’esclusione di quattro candidati ha comportato la riduzione a 17 della formazione di aspiranti consiglieri comunali. Troppo pochi per partecipare alle amministrative. E’ stato annunciato il ricorso al Tar e secondo noi, Iaconianni ha ottime possibilità di essere riammesso.  Infatti, il requisito territoriale dei funzionari addetti alle autentiche delle firme riguarda esclusivamente gli organi politici. Essi infatti, hanno la facoltà di autenticare le sottoscrizioni soltanto se riguardano operazioni elettorali che si svolgono nell’ambito della circoscrizione territoriale dell’ente cui appartengono. Tradotto in soldoni, un consigliere comunale di Cosenza può autenticare esclusivamente le firme di accettazione di candidature relative al comune di Cosenza, così come un consigliere provinciale di Cosenza può validamente certificare le firme apposte per partecipare ad una qualsiasi competizione elettorale ricadente nel territorio della provincia di Cosenza. Nel caso della lista Hettaruzzu Hebdo, le firme contestate non sono state certificate da organi politici, ma da funzionari amministrativi: pubblici ufficiali ai quali la legge attribuisce il potere di autenticazione. Anche questo potere, secondo le norme, risponde ad un requisito territoriale: esso può essere esercitato obbligatoriamente soltanto nel comune di competenza dell’ufficio. Ne consegue che un funzionario del comune di Cerisano può autenticare una firma soltanto se apposta nel territorio del comune di Cerisano. Il Consiglio di Stato ha chiarito che “tutti i pubblici ufficiali sono titolari del potere di autenticazione esclusivamente all’interno del territorio di competenza dell’ufficio di cui sono titolari o ai quali appartengono, con conseguente nullità delle autenticazioni effettuate fuori dal suddetto ambito territoriale». Ne consegue che, se le autentiche contestate, sono state effettuate, come riferito dai delegati della lista Hettaruzzu Hebdo, rispettivamente nei comuni di Cerisano, Cetraro e Montalto Uffugo, esse sono valide a tutti gli effetti, perché materialmente apposte all’interno del territorio di competenza dell’ufficio, a prescindere dal fatto che quelle firme fossero necessarie per partecipare alla competizione elettorale di un comune diverso. Per lo stesso motivo dovrebbero essere riammessi anche i candidati della lista “Cosenza Sempre Più”, legata ad Occhiuto, ovvero Maurizio Apa, Alessandra De Marco, Filippo Tosti, Floranna Malizia, Francesca Greco e Antonio Pellegrino i quali, secondo quanto si è appreso, sarebbero incappati nello stesso errore.

Salvatore Bruno

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