“Un articolo provocatorio, attraversato da un antimeridionalismo becero e viziato da un chiaro pregiudizio”. Così esordisce Giovanni Latorre, rettore uscente dell’Università della Calabria, quando attacca senza mezzi termini Gian Antonio Stella, giornalista del Corriere della Sera, quando firma l’articolo dal titolo “L’obiettivo sbagliato degli studenti calabresi”. E l’obiettivo Stella lo punta contro quei manifestanti che hanno protestato due giorni fa all’arrivo del ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, durante la cerimonia inaugurale del complesso residenziale studentesco San Gennaro nei pressi del polifunzionale. I motivi della protesta tra cui “la questione dei trasporti e il contrasto alla metropolitana leggera; le migliaia di lavoratori precari e cassa integrati della nostra regione; il mondo del precariato della scuola e dell’università” a parere del giornalista non centrano il bersaglio. “E’ sbalorditivo – scrive Stella – che fra i temi posti dai ragazzi ci sia tutto tranne le condizioni penose in cui versa il loro ateneo sotto il profilo che a loro dovrebbe interessare di più e invece ignorano: la capacità di preparare laureati in grado di gettarsi tra i flutti di un mondo del lavoro sempre più difficile, ostile e competitivo, senza affogare dopo due bracciate”.
Toni duri quelli di Gian Antonio Stella nei confronti degli studenti calabresi. Gli studenti dovrebbero indignarsi per ben altro, secondo il guru del Corriere, come lo scandalo degli esami falsi. E poi continua: “Perché non si battono per pretendere corsi , laboratori, seminari, docenti di eccellenza?. Cosa se ne fanno di una laurea che vale il 2 di coppe rispetto agli atenei più selettivi, più esigenti, più duri se il potenziale datore di lavoro può avere perfino il dubbio che qualche esame è stato ‘aggiustato’? Insomma perché continuano con le loro proteste a sbagliare mira?”
” ‘L’obiettivo degli studenti’ – afferma il rettore uscente alla stampa – è un concentrato di violenza verbale e di arbitrarie elucubrazioni indirizzate contro un’istituzione accademica, l’Università della Calabria, che ha prestigio e dignità da vendere”. Con carte e statistiche alle mani, espone i dati Alma Laurea e fa sapere che l’accesso al mondo del lavoro dei laureati Unical a distanza di 1, 3, 5 anni dal conseguimento del titolo è quasi in linea con i dati nazionali. Inadeguatezze scientifiche quelle di Stella, secondo il rettore, riguardo la posizione a livello nazionale europeo e mondiale sulla posizione dell’Ateneo mente il giornalista “omette volutamente i dati Anvur, secondo i quali il nostro Campus risulta al 25° posto tra le università italiane al top”.
Ad uno scontro verbale tramite mezzo stampa, pare che seguirà anche quello legale. Giovanni Latorre, alla della fine conferenza tenutasi nella Sala stampa dell’UniCal, sembra determinato: “contro questo signore, se ce ne sarà modo, agirò per vie legali”
Sonia Miceli