Invito l’intero centrosinistra, dice Salvatore De Biase, ad un’attenta riflessione sul voto amministrativo di domenica scorsa, usando meno i toni trionfalistici di cui si è incautamente appropriato e badando invece bene al risultato conseguito. Durante la campagna elettorale in città abbiamo visto la venuta del gotha nazionale e locale del Partito Democratico, con esponenti del Governo Renzi, con la presenza di Guerini che per ben due volte è giunto a Lamezia, della senatrice Lo Moro affiancata dal Presidente del Consiglio regionale, l’amico Scalzo, del Presidente della Giunta regionale Oliverio e del Presidente della Provincia Bruno. Insomma un’intera armata per tirare la barca di Sonni e per cercare di rimanere nella scia dell’entusiasmo dopo la vittoria alle ultime elezioni regionali. E bene, il risultato qual è stato? Un modesto 26%, come dire, oggi non si vuole riconoscere il 42% del centrodestra ottenuto da Paolo Mascaro, a cui si aggiungono le percentuali dei “Rubbetiani” e dei “Gianturco” che non possono essere sicuramente considerati voti di centrosinistra e che attesta in modo inconfutabile della sonora bocciatura dopo 10 anni di governo cittadino, guidato da Sel e PD, che si è rivelato fallimentare. Come al solito la sinistra cerca di leggere la realtà a modo suo, stravolgendo il voto popolare e dando una propria lettura distorta dell’esito elettorale. Il risultato elettorale è stato chiaro: la prima lista in città è Forza Italia, che anche in questa tornata elettorale ha confermato il suo primato. Inutili i tentativi dei soliti “ostacolatori” che non hanno sortito gli effetti loro sperati. Un altro dato inconfutabile è che se Tommaso Sonni è la continuità di Speranza, il centrodestra vincerà il ballottaggio ad occhi chiusi. La città è infatti stanca di un’amministrazione che ha portato di fatto il Comune al dissesto finanziario, tant’è che Speranza è dovuto ricorrere a un piano di rientro decennale per ripianare tutti i debiti. E a pagarne sono sempre i lametini che si sono visti aumentate tutte le tasse. Al sindaco Speranza non sono bastate neanche, nel rush finale, tutte le inaugurazioni doppie, come quella del lungomare oppure le ultimissime deliberazioni di Giunta a favore dei soliti noti, la gente ha imparato a conoscere il sindaco e le sue incapacità amministrative e gestionali. Ora la città ha voltato pagina, scegliendo un uomo libero, del cambiamento, determinato come Paolo Mascaro, che saprà ridare peso alla terza città della Calabria e soprattutto favorirà quello slancio e quello sviluppo che Lamezia, martoriata in dieci anni di malagestione del centrosinistra, attende ormai da troppi anni.