Analisi e resoconto: Il 2014 secondo Mario Occhiuto

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COSENZA – Per la prima volta nella duplice veste di Sindaco di Cosenza e Presidente della Provincia, Mario Occhiuto ieri mattina ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine anno nel salone degli stemmi del palazzo di piazza XV Marzo.
Precedentemente all’incontro con i giornalisti, Occhiuto si era intrattenuto nel chiostro di San Domenico (che ancora per qualche giorno rimane sede degli uffici dello staff del Sindaco) con i dipendenti comunali e poi nell’enoteca provinciale con il personale del massimo ente territoriale per il suo tradizionale discorso augurale corredato da tavole imbandite di cuddruriaddri, dolci tipici e prosecco.
Davanti alla stampa, il primo cittadino ha pronunciato un’introduzione a tutto campo sull’attività politico-amministrativa che da tre anni e mezzo lo vede alla guida di palazzo dei Bruzi, rispondendo però a 360 gradi anche alle domande attinenti, ovviamente, il governo della provincia.
“Sapete bene – ha esordito – che il risultato più importante di quest’anno è per noi l’aver evitato il dissesto finanziario per il Comune di Cosenza, dissesto ereditato dalle precedenti amministrazioni. Abbiamo così potuto scampare il pericolo di dover porre trecento dipendenti in mobilità, risparmiandoci pure la costrizione, in caso di esito negativo, di non rinnovare i contratti alle Cooperative sociali. Tutto questo dopo che la Corte dei Conti regionale non aveva approvato il nostro Piano di riequilibrio finanziario apportando la motivazione che qualsiasi cosa avessimo fatto non avremmo potuto ripianare quel deficit di bilancio. Fortunatamente, però, le sezioni riunite della Corte dei Conti nazionale in un’unica seduta all’inizio di dicembre hanno approvato il nostro Piano sostenendo che le azioni da noi compiute (come i 70 milioni di residui attivi tolti, i 4 milioni risparmiati per le spese del personale, i 130milioni di debiti pagati…) fossero positive per risanare le casse dell’Ente municipale. Abbiamo dunque convinto la Corte dei conti a evitare il dissesto e per noi si tratta di un grande successo”.
Mario Occhiuto al riguardo ha reso noto che, nell’eventualità della non approvazione del Piano, il proprio Esecutivo rischiava direttamente delle conseguenze per avere omesso di dichiarare il dissesto provocato da chi aveva gestito il Comune in precedenza, in quanto la Corte dei conti regionale avrebbe attribuito gravi responsabilità politiche anche all’attuale Amministrazione.
“La gestione dell’assessore al Bilancio Luciano Vigna (presente alla conferenza stampa, ndp) è stata ottima – ha sottolineato il primo cittadino – Ora siamo al di sotto della pianta organica con 630 dipendenti, pur svolgendo attività che sono quintuplicate. Abbiamo appaltato opere per cento milioni di euro, immettendo sul mercato oltre 200 milioni utilizzando risorse strutturali europee. Abbiamo provveduto ad attuare il riefficientamento dell’illuminazione pubblica, della rete idrica, il rinnovamento del processo di gestione dei servizi, il processo di implementazione della coscienza civica, la riqualificazione degli spazi liberi aperti, abbiamo tenuto viva la città con eventi durante tutto l’anno che hanno valorizzato Cosenza come teatro naturale all’aperto. Girando per il territorio provinciale ho avuto modo di ricevere attestazioni di apprezzamento in tal senso, con una evidente riconoscibilità della nostra identità”.
Mario occhiuto ha ricordato la nuova vita del teatro Rendano con l’affermazione della grande stagione lirica in corso, mentre a breve partirà la stagione di prosa e mentre, ancora, quella contemporanea in scena al teatro Morelli continua a fare pienoni.
“Abbiamo in sintesi trovato una città ferma e l’abbiamo rimessa in movimento – ha aggiunto con orgoglio Occhiuto – Purtroppo le critiche che ci arrivano sono sempre quelle sulle consulenze, nonostante nel paragone col passato le nostre consulenze siano diminuite di numero e certamente meno esose”.
Dopodiché, spazio agli interrogativi dalla platea di cronisti.
Per quanto concerne la gestione amministrativa dell’Ente Provincia: “Nel 2015 avremo – ha detto – grosse novità che riguardano i fiumi e i mari, oltre che i laghi. Vorremmo mitigare subito i problemi legati all’inquinamento. Per questo abbiamo attivato un monitoraggio per fare una ricognizione, ma ci vuole comunque tempo. I turisti vanno accolti bene. Ci sono alcune cose che sono presupposti fondamentali sui meccanismi del governo pubblico e che si riversano poi sui privati. Siamo convinti assertori del principio della sostenibilità ambientale, non siamo per il consumo bensì per la salvaguardia del territorio”.
Secondo Occhiuto, le politiche si fanno i relazione ai luoghi e alle persone e la Provincia come ente ha specifiche competenze per cui si può ben operare in questa direzione.
“Il sistema relazionale e territoriale – ha precisato a chi glielo ha chiesto – è incentrato sulla città capoluogo, per cui il mio ruolo di presidente non mi fa assolutamente trascurare quello di sindaco. Nella riforma Delrio sulle Province, l’unico fatto positivo a mio parere è proprio quello che in essa vengano coinvolti i Sindaci”.
Ad una curiosità di altra natura ha poi ribattuto: “Io, onestamente non mi sento mai preoccupato delle fibrillazioni da parte dell’opposizione. E comunque non ho capito perché dovrei dimettermi (in riferimento alle dichiarazioni di esponenti del Pd e del Pse, ndp). Resto convinto, senza presunzione, di aver fatto un’azione di governo che non ha precedenti. A questa politica degli annunci verso il futuro e mai sulle responsabilità del passato, noi rispondiamo con la politica del fare e con le attività già realizzate. Che siamo riusciti a risparmiare lo dice la Corte dei Conti: che abbiamo ridotto i residui attivi e pagato i debiti è un fatto reale, di numeri. Così come la raccolta differenziata non era mai stata praticata prima d’ora. Perché questi signori che oggi parlano sui giornali non hanno rifatto la rete idrica quando governavano la città? All’avvio del mio mandato, il Cosenza calcio era fallito e abbiamo contribuito a fondare una nuova società e una nuova squadra, i teatri erano chiusi e li abbiamo riaperti. Perché mai quindi dovrei dimettermi?”.
Biblioteca civica: “E’ uno dei problemi che ho affrontato subito nella doppia veste di sindaco e presidente. Va tutelata non tanto e non solo come ente ma come patrimonio della città e della provincia. Anche i dipendenti della biblioteca civica dovranno far parte del Comune e li assorbiremo appunto in Municipio. Vorremmo mettere insieme la civica e la biblioteca provinciale”.
Centro storico: “Qui esistono problemi di accessibilità, di confort, di manutenzione, di rischio sismico, eccetera. Adesso stiamo per presentare il nuovo Piano strutturale, incentrato sugli incentivi per il centro storico e dove verrà limitata di molto l’espansione edilizia della città. Lo abbiamo fatto sia come strategia urbanistica e sia come premialità. Pur in un momento di crisi, su corso Telesio sono stati aperti 25 nuovi locali commerciali. Stiamo restaurando il Castello svevo e anche accanto alla struttura abbandonata dell’Umberto I si rimetterà in circolo l’intera area. Sul lungofiume sono previsti 27 box art per i quali c’è già una proposta dalla fondazione Giuliani per un festival del libro. Il ponte di Calatrava sta andando avanti nella costruzione, al Planetario si sta lavorando all’interno. A San Domenico sono stati aggiudicati i lavori per due milioni di euro, presto sarà aperto il cantiere per la piazza e la riqualificazione di Santa Lucia, palazzo dei Bruzi è stato appena ristrutturato attuandone il riefficientamento energetico. Il centro storico, in particolare, è patrimonio del passato ma soprattutto del futuro. Certo, ci vorrebbero anni di politiche attive e di idee. Ma non ci venissero a dire – ha concluso il sindaco/presidente Occhiuto – che non abbiamo fatto nulla”.

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