“Antincendio boschivo. Strategie di previsione, prevenzione e intervento”: un convegno all’insegna della salvaguardia ambientale

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lavori convegnoMORANO CALABRO (CS) – L’argomento principe del convegno promosso dal Gruppo Speleo del Pollino e dall’Amministrazione comunale di Morano Calabro è stato “Antincendio boschivo. Strategie di previsione, prevenzione e intervento”. Tecnici e istituzioni presenti si sono avvicendati sulla spinosa questione degli incendi, restituendo alla platea una serie di dati e considerazioni su cui riflettere.
È toccato al presidente degli speleologi moranesi, Roberto Berardi, aprire i lavori e soffermarsi sul grande impegno che l’associazione da lui guidata profonde da decenni nella salvaguardia dell’ambiente «lottando contro chi vorrebbe distruggere – così Berardi – il nostro patrimonio naturalistico».
Antonio Fioriglio, funzionario della Protezione Civile Calabria, ha invece focalizzato l’attenzione sulla struttura operativa regionale, costituita da uomini e mezzi. È pure emerso come purtroppo non sia ancora stato attivato il COP (Centro Operativo Regionale) di Cosenza, a fronte dell’importanza che la struttura riveste nel contrasto ai roghi.
Il maggiore del Corpo Forestale dello Stato, Angelo Roseti, ha avuto il compito di descrivere l’attuale situazione sul fronte incendi e di segnalare come il 95% di essi sia di natura dolosa o colposa. Il dirigente del CFS ha evidenziato come, anche in questo settore, i tagli ai fondi siano stati significativi e abbiano prodotto effetti negativi sull’apparato interventistico. Nel 2007 la Protezione Civile disponeva di 31 Canadair, nel 2014 solo 14.
Al presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, tra i relatori, non piace l’idea di accorpare il Corpo Forestale dello Stato ad altre forze di polizia. È poi passato a esporre l’articolata opera di prevenzione e intervento promossa dal Parco in un territorio vastissimo e impervio. Opera condotta fianco a fianco con il CFS, la Protezione Civile, associazioni di volontariato in ambito interregionale, l’ausilio di velivoli da diporto per l’avvistamento e gruppi di detenuti della Casa circondariale di Castrovillari. Ma la vera novità è costituita dall’apparato di videosorveglianza: «Insieme alla Telecom – ha informato il Presidente dell’area protetta – il Parco ha posizionato telecamere ad ampio raggio per un controllo attento e continuo delle aree sensibili».
Anche l’assessore Biagio Angelo Severino non condivide l’iniziativa che mira a unificare il CFS con altri organi di Polizia.Il membro dell’esecutivo locale ha dapprima ringraziato il Gruppo Speleo del Pollino per le attività svolte, quindi ha suggerito in tono polemico di «abbattere la scure della spending review sugli stipendi dei parlamentari anziché penalizzare le Forze dell’Ordine e mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini».
Conclusioni affidate al sindaco Nicolò De Bartolo che ha tracciato un profilo del lavoro svolto negli anni dal Parco. Il Primo cittadino ha poi voluto porre l’accento sulle «responsabilità enormi dei Sindaci che però – ha affermato – non dispongono di adeguate risorse per tutelare concretamente i territori». De Bartolo ha chiesto che «le istituzioni interessate siano messe in condizioni di operare compiutamente e di ragionare sul paradosso che vede fondamentali, e non di solo appoggio, i gruppi di volontariato. Oggi – ha osservato De Bartolo – questi sodalizi svolgono un’azione inderogabile, talvolta sostituendosi allo Stato e assicurando servizi che altrimenti non sarebbero garantiti». Quindi un «riconoscimento sentito al Gruppo Speleo del Pollino, al suo Presidente, alla macchina organizzativa della Protezione Civile ad ogni livello, al Parco Nazionale del Pollino» grazie ai quali «abbiamo più volte scongiurato la desertificazione di intere aree. È certamente indispensabile limitare gli sprechi di risorse pubbliche – ha terminato De Bartolo − evitando di indebolire servizi che sovrintendono alla salvaguardia della biodiversità e all’equilibrio delle specie».

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