Bersani acclamato come una rock star

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COSENZA – In migliaia ieri al Cinema Citrigno di Cosenza per ascoltare il Segretario Nazionale del Pd e candidato Premier del centrosinistra Pierluigi Bersani. Dopo aver attraversato la Calabria in lungo e in largo, con soli 40 minuti di ritardo si muove tra la folla elargendo grossi sorrisi e grandi saluti quasi volesse avvolgere tutti coloro che, adoranti e deliranti, non attendevano altro che sentirsi partecipi di quel progetto che ha come imperativo categorico smacchiare il giaguaro.

Ad introdurlo è uno dei suoi più fedelissimi adepti il Commissario regionale del Pd Calabria Alfredo D’Attorre che scalda gli animi dei militanti, già piuttosto infuocati, quando con decisione ipotizza che un vero risveglio da parte del Mezzogiorno può esserci solo partendo dalla terra che ha subito il più forte tradimento dalla destra, perché proprio da qui più forte sarà la risposta della società civile.

Bersani emozionato dal calore del suoi “smacchiatori” prende la parola dicendo “vi voglio bene anch’io” e sovvertendo qualsiasi ordine scaramantico promette che quando è fatta si viene a festeggiare qua.

Prosegue dicendo che a Milano come a Cosenza il discorso non cambia perché l’Italia è una e una sola e il Pd si impegnerà ad attuare dei meccanismi di coesione per i quali chi ha di più deve dare di più.

Sembra di sentire Crozza quando con l’indignazione soft che lo contraddistingue afferma “non siamo mica qui a raccontarci le favole”, nessuno si salverà da solo in questo paese e il Pd che è la sola coalizione che resterà solida e compatta anche dopo le elezioni è fatta di gente seria che rischia qualcosa investendo nel cambiamento e che senza troppe pretese ritorna a dei semplici concetti basici quali l’onestà e la solidarietà.

Cominiciano a partire i diversi “per bacco” quando il discorso si sposta sul Beppe Grillo che vuole tenere insieme Berlinguer e Casa Pound e sul Silvio Berlusconi che continua a nominarsi i deputati da solo mostrandoci ancora tutto il peggio di quello che siamo.

Siamo quasi alla fine quando parte il lungo elenco dei progetti futuri , il diritto allo studio che viene prima di ogni cosa anche delle spese militari, verrebbe da dire meno male, la parità di genere, la battaglia alla corruzione per una politica più sobria, il lavoro ma ancora l’economia verde e la banda larga a partire dal Mezzogiorno.

Un aereo è pronto per riportarlo al Nord e le ultime battute sono per questa Calabria sommersa dai rifiuti e dalla sanità sfasciata, una terra dalla quale si continua ad andare via e a non tornare più, ecco perché deve diventare un tema nazionale.

Gaia Santolla

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