Due persone, che avevano portato armi nel territorio del Parco della Sila senza autorizzazione,
sono state denunciate dagli agenti della Polizia Provinciale di Cosenza, in servizio presso
il Distaccamento di San Giovanni in Fiore.
In una zona interna del Parco Nazionale della Sila, situata nella località delle Tre Querce, tra
Bocchigliero e San Giovanni in Fiore veniva fermato un autoveicolo con a bordo due
persone. Dal controllo è emerso che i
due occupanti, detenevano a bordo del veicolo, due fucili cal. 12 e relative munizioni, ma erano
sprovvisti di autorizzazioni, su un itinerario interno nel cuore della montagna, tra l’altro non
consentito, se non in possesso di specifica autorizzazione rilasciata dall’ente Parco.
Dopo le formalità di rito, sono stati sequestrati i fucili e le munizioni; il tutto è stato posto a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente per territorio e i soggetti , entrambi residenti nel
cosentino, D.V. e D.G., sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica
presso il Tribunale Ordinario di Castrovillari. Dovranno ora rispondere del reato, in concorso, di
introduzione di armi in modo non autorizzato all’interno del Parco Nazionale della Sila.
In poco più di tre mesi, in Sila, tra i comuni di San Giovanni in Fiore, Celico e Bocchigliero, gli
agenti della Polizia Provinciale in servizio al Distaccamento di San Giovanni in Fiore, hanno già
individuato e deferito alle competenti procure, nove persone. Sono state tutte sorprese in fragranza
di reato e sono ora indagate a vario titolo per reati che vanno dall’esercizio venatorio all’interno di
riserve naturali; all’introduzione non autorizzata di armi sia in parchi e sia in riserve;
all’uccellagione; all’abbattimento e alla cattura di specie particolarmente protette; all’uso di
richiami acustici a funzionamento elettromagnetico e altri mezzi non consentiti.
Sequestrati complessivamente: 8 fucili, 273 munizioni, 5 richiami acustici vietati, strumenti illeciti
e numerosa selvaggina abbattuta o catturata viva in modo fraudolento. Il personale del
Distaccamento di San Giovanni in Fiore, in un caso, è riuscito ad individuare la presenza di specie
particolarmente protette nel carniere di una persona sorpresa con un richiamo illecito. Gli uccelli
abbattuti, erano stati completamente spiumati, quindi resi difficilmente riconoscibili, ma la perizia
dei poliziotti provinciali ha permesso di scoprire che si trattava di pispole, considerata come specie
particolarmente protetta dalla Convenzione di Berna, ratificata in Italia, con la Legge n.503/1981.
I controlli della Polizia Provinciale di Cosenza, in vista della chiusura della stagione venatoria
2014/2015 proseguiranno al fine di prevenire e reprimere tutte quelle condotte illecite che mettono
a rischio i delicati quanto complessi equilibri naturali nella vasta provincia cosentina.