Calabria a rischio siccità e la Cia chiede lo stato di calamità

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Lamezia Terme (Cz) –  I sette anticicloni tropicali che hanno investito la nostra penisola, non hanno portato disagi solo nel quotidiano del singolo cittadino, ma a sentire la Cia, anche molti danni a uno dei settori portanti dell’economia calabrese, ovvero quello agricolo. “L’ondata straordinaria di caldo verificatasi nelle ultime settimane ha compromesso molti raccolti e il bilancio dei danni”, denuncia il Presidente regionale della Confederazione Italiana Agricoltori Mauro D’Acri, per il settore agricolo calabrese diventa ogni giorno piu’ negativo. Sono state fortemente danneggiate, infatti, molte delle colture di punta del settore primario della regione. “A risentire delle ripetute ondate di caldo sono state, soprattutto, le colture stagionali ma – continua la nota – non sono state risparmiate colture permanenti quali vite e olivo. Anche la zootecnia regionale ha registrato un rallentamento della produzione del latte e degli incrementi ponderali degli animali da carne”.  Nel crotonese in particolare, secondo una prima stima, sono stati fortemente e definitivamente compromessi decine e decine di ettari coltivati a ortaggi. Il pomodoro da industria, in special modo, ha risentito del perdurare della terribile combinazione di siccita’ ed elevate temperature che hanno in alcuni casi azzerato le rese del prodotto in campo.  D’Acri, nel chiedere l’intervento della Regione Calabria, ha proposto l’istituzione, presso il Dipartimento Agricoltura, di un tavolo tecnico per avviare un confronto continuo tra gli attori competenti del territorio, individuare collegialmente strategie, misure e progetti funzionali, utili per contrastare il fenomeno della carenza d’acqua, nonché comprendere quali possano essere le strade migliori da percorrere per reperire le risorse necessarie a completare i progetti incompiuti.

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