«Se si vuole il cambiamento bisogna farlo concretamente. La nostra città sta dimostrando di voler proseguire un percorso virtuoso nel campo della raccolta differenziata. Noi dal canto nostro stiamo profondendo tutti gli sforzi possibili per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti e la salvaguardia del territorio. Voi siate insieme a noi le sentinelle del territorio».
Un’area nella quale insiste anche una struttura produttiva di grande rilevanza, come Italcementi, che ha scelto di vivere il contesto naturale affrontando scelte di rispetto per l’ambiente che sono «un impegno per il nostro gruppo» – ha dichiarato Antonio Finocchiaro, direttore dello stabilimento Italcementi di Castrovillari. E come «esempio di impegno locale» la Cementeria di Castrovillari ha portato la Cava di Le Serre attenzionata da un lavoro di «recupero ambientale» che coniuga il lavoro dell’impianto «concentrando gli sforzi sulla minimizzazione degli impatti sull’ecosistema, sulla riduzione delle emissioni e sull’ottimizzazione d’uso delle risorse». In particolare il recupero ambientale della Cava di Le Serre – che è contestuale all’attività di coltivazione della cava, tutt’ora in corso – è finalizzato alla riqualificazione della morfologia dell’area e al ripristino della vegetazione della cava attraverso la piantumazione di specie autoctone, come il leccio» ha continuato Finocchiaro. Il terreno per il recupero ambientale delle zone coltivate non proviene dall’esterno ma «successivamente alle operazioni di escavazione della cava il terreno rimosso viene immediatamente messo a dimora in una nuova e definitiva collocazione in aree attigue. In questo modo non c’è la necessità di approvvigionamenti di terreno dall’esterno e il terreno stesso, essendo ricollocato in tempi brevi, non perde le sue caratteristiche biologiche. Tramite queste operazioni, oltretutto, non vengono create situazioni di stress per gli animali selvatici della zona, perché questi riescono a ritrovare l’habitat naturale in aree simili ed adiacenti. Infine, a Le Serre, l’impatto visivo dell’area di cantiere è pressoché nullo perché vi è la presenza di un’area naturale di mascheramento».
All’incontro hanno preso parte anche Giovanni Fazio della Confederazione Italiana Agricoltori e Maria Pirrone, dirigente nazionale Giovani Cia, i quali hanno plaudito alla iniziativa che ha portato a conoscere al grande pubblico la ricchezza naturale della zona della Petrosa, il Corpo Forestale dello Stato con gli uomini del Comando Stazione di Castrovillari, Serafino Pellicano della Coldiretti. Al termine dell’incontro i ragazzi dell’istituto hanno simbolicamente messo a dimora, nel cortile della scuola, dieci esemplati di Leccio e Roverella e Quercia autoctona per rinsaldare il loro legame con il territorio dei quali vogliono essere custodi. Il progetto è stato arricchito da una mostra fotografica composta da dieci pannelli esplicativi, frutto del lavoro del fotografo Antonio Contin, che raccolgono il potenziale ambientale della Petrosa ed anche le aggressioni che nel tempo ha subito dalla mano dell’uomo poco attento al rispetto di questo patrimonio.