Di seguito la replica del vice presidente del Consiglio Provinciale di Catanzaro, Emilio Verrengia, rispetto alle dichiarazioni del capogruppo del Pd Enzo Bruno riportate dalla stampa in occasione della conferenza stampa sui rifiuti:
“Non capisco quale dovrebbe essere l’imbarazzo di cui ha parlato il capogruppo del Pd Enzo Bruno, rispetto all’ordine del giorno sull’emergenza rifiuti approvato su mia iniziativa, all’unanimità, dal consiglio provinciale”. E’ quanto afferma il vice presidente del Consiglio Provinciale di Catanzaro, Emilio Verrengia, che prosegue: “Il consigliere Bruno, che ha partecipato alla stesura del testo condiviso, dovrebbe infatti ben sapere che l’ordine del giorno è stato in particolare rivolto ad una assunzione di responsabilità da parte degli amministratori della Provincia di Cosenza, e di tanti comuni del Cosentino e del Vibonese che sono amministrati proprio dalcentrosinistra, rispetto alla necessità di rendere autosufficienti quei territori. Proprio a causa dell’inerzia degli amministratori della stessa parte politica di Enzo Bruno, il territorio di Catanzaro è stato costretto a ricevere rifiuti da ogni parte della Calabria, arrivando alla saturazione delle discariche mentre avrebbe dovuto avere autonomia fino al 2014 ed oltre. Dovrebbe essere piuttosto il consigliere Bruno a superare il proprio imbarazzo, seguendo l’invito del presidente Wanda Ferro e quindi pretendendo dai suoi amici di partito che amministrano la Provincia di Cosenza e i comuni interessati, la realizzazione del famoso impianto nella parte nord della Regione, che consenta al territorio più vasto della Calabria di smaltire i propri rifiuti senza riversarli nel Catanzarese, che a causa dell’irresponsabilità del centrosinistra continua a vivere in una continua emergenza”. “Al termine del commissariamento, che auspichiamo arrivi presto – conclude Verrengia – dovranno essere proprio gli enti intermedi a riprendersi le proprie competenze in materia di gestione del ciclo dei rifiuti, per questo auspichiamo che ogni parte politica sappia mettere da parte i piccoli interessi di bottega, per assumere scelte che, seppure impopolari, sappiano guardare all’interesse dell’intera collettività calabrese”.