Sbigottimento e incredulità si accompagnano nell’apprendere la notizia. Alessandro Bozzo, giornalista della testata Calabriaora, ci ha lasciati nel modo che ancora stentiamo a credere.
Il cordoglio di tutta la redazione alla sua famiglia
Era diverso dagli altri, si capiva da subito.
L’ho conosciuto al suo esordio da giornalista. Aveva iniziato a Telecittà, dove ero approdata anch’io. Lo ricordo timido ma intraprendente, riservato, schivo e nello stesso tempo estroverso, dolce e polemico insieme. Alessandro, senza mezzi termini, denunciava anche con rabbia tutto ciò che trovava ingiusto. Una persona corretta, una di quelle su cui potevi contare veramente.
Ed era chiaro, fin dall’inizio, che aveva la stoffa per fare il giornalista. Al contrario di tanti che con discrezione si avvicinano alla professione, che hanno bisogno di molto più tempo per rodare, per capire se quello è il mestiere giusto, Alessandro immediatamente mi aveva dato l’impressione di avere tutte quelle qualità necessarie per essere un bravo giornalista, dalla buona scrittura all’intraprendenza, dalla curiosità al desiderio di conoscenza. Un ragazzo giovane, con quelle caratteristiche originali, si capiva che avrebbe fatto strada. Si occupava di politica, anche, come accade spesso nelle nostre redazioni, e non solo. La politica lo appassionava e incuriosiva. Si buttava nei fatti di cronaca con la determinazione e la passione che lo hanno accompagnato fino all’ultimo suo gesto.
Ciao Alessandro
Fiorenza Gonzales