“Class action” per la differenziata

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ROSSANO (Cs) – La comunicazione trasmessa dalla Regione Calabria alla Corte dei Conti, per segnalare i Comuni come inadempienti nel raggiungimento delle quote di differenziata, è un’azione ingenerosa verso gli amministratori locali che, sicuramente, non risolve il problema. Il dipartimento regionale ambiente, nel ribadire alla magistratura contabile che tale situazione disastrosa è riconducibile alla mancata attivazione della raccolta differenziata da parte dei comuni, mente.
È questo, in sintesi, il contenuto della missiva sottoscritta, su proposta del sindaco Giuseppe Antoniotti, da ben trenta Primi cittadini dei comuni afferenti al consorzio della discarica di Bucita, e inoltrata alla Corte dei Conti – Sezione regionale di Controllo, al Dipartimento Politiche dell’Ambiente della Regione Calabria, al Dipartimento Presidenza, al Presidente della Regione Calabria, all’Assessore alle Politiche dell’Ambiente e ai Prefetti di Catanzaro e Cosenza.

Attraverso quest’azione corporativa, insieme ai colleghi sindaci – afferma il Primo cittadino – abbiamo voluto contestare le affermazioni, semplicistiche, addotte dalla Regione Calabria circa le cause che hanno determinato lo stato emergenziale della gestione dei rifiuti in Calabria. Abbiamo segnalato alla Corte dei Conti lo spreco di denaro pubblico della quindicinale gestione commissariale e dell’attuale gestione regionale, alla luce anche delle scellerate recenti scelte che porteranno i rifiuti fuori nazione, con un aggravio dei costi per la collettività e sicure sanzioni da parte della Comunità Europea. È necessario che i Comuni siano messi nelle condizioni di utilizzare tutti gli strumenti atti ad avviare, in modo definitivo e fruttuoso, la raccolta differenziata. Solo allora, in un regime di gestione costante e funzionante – conclude il Sindaco – sarebbe legittimo imputare carenze e colpe agli enti locali.

 

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