COSENZA – Il Comune di Cosenza verso la “relazione intermedia di mandato”. Presentata la collaborazione con la “Fondazione trasparenza” per rendere partecipi i cittadini della gestione amministrativa.
Rendere trasparenti le attività compiute dall’Amministrazione comunale attraverso dati oggettivi. Poi: favorire l’incontro e la condivisione con le categorie, le associazioni e tutto il terzo settore con il chiaro intento di coinvolgere totalmente gli altri enti su queste tematiche. Privilegiando sempre l’informazione per i cittadini che, sebbene non incentrino la loro simpatia verso i sindaci per questioni di casse tenute in ordine o meno, ma piuttosto per altro, saranno così tenuti costantemente al corrente delle finanze che riguardano la collettività e, di conseguenza, le loro stesse tasche.
Il progetto pilota presentato questa mattina a palazzo dei Bruzi, al momento primo e unico caso in Italia, riguardante la cosiddetta “Relazione intermedia di mandato”, si basa su queste premesse essenziali.
L’obiettivo del sindaco Mario Occhiuto, convinto sostenitore del principio della cittadinanza attiva quanto di una partecipazione reale dei cittadini nella vita amministrativa, e del vicesindaco Luciano Vigna, che del bilancio comunale si cura da tre anni con un impegno totale, è di rendere partecipi tutti della gestione e dei risultati rispetto a quanto l’esecutivo ha programmato. Quale partner d’eccezione il Comune di Cosenza ha scelto la ‘Fondazione Trasparenza’, la cui finalità – assolutamente senza scopi di lucro, anzi con forma gratuita e con valore esclusivamente scientifico - è quella di fondare nuove esperienze di amministrazione pubblica, con nuove regole e nuove abitudini mentali.
Si è parlato naturalmente anche delle differenze fra gestione del passato ed attuale gestione della cosa pubblica, questa mattina nel salone di rappresentanza del Comune. Ma non è il rimarcare queste distinzioni ciò che interessa al sindaco Mario Occhiuto: “I sindaci in genere – ha esordito - non rimangono alla storia perché hanno risparmiato sui conti pubblici. I cittadini non valutano il virtuosismo sulla sostenibilità economica perché apprezzano maggiormente i servizi e le opere più visibili. Lo stesso Giacomo Mancini è stato un sindaco rimasto nella memoria per le sue tante opere pubbliche ma di certo non si può dire, oggettivamente, che sia stato un sindaco che ha lasciato i conti in ordine. Ecco: non si recupera popolarità in base al risparmio. Inoltre viviamo in un momento in cui chi amministra deve essere per forza impopolare. Se un Comune è in dissesto o in predissesto deve per forza attivare delle aliquote alte”.
Occhiuto ha introdotto questi concetti per evidenziare il tratto prioritario di questo progetto pilota: “Oggi ci sono dati oggettivi sui meriti del bilancio – ha detto - È cambiato il quadro complessivo, dal governo Monti in poi abbiamo un quadro nazionale che ci impone di concorrere al pareggio di bilancio pubblico dello Stato”. Il Comune di Cosenza in tal senso non teme di stilare una relazione intermedia del mandato del Sindaco. “Il supporto di due massimi esperti in materia – ha aggiunto il primo cittadino – come i professori Ettore Jorio ed Enrico Caterini, personalità riconosciute, ci fa assumere la certezza che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. Certo, i conti ereditati sono disastrosi. Abbiamo sfruttato la possibilità del piano di riequilibrio finanziario nel ridurre un deficit in dieci anni. Ma va detto che in questo periodo difficile siamo passati dai 32 milioni di euro spesi nel 2012 ai 28 di oggi. Per quanto riguarda i servizi, precedentemente erano stati spesi 34 milioni di euro mentre nel 2013 poco più di 32 milioni”.
Sul bilancio corrente l’Amministrazione comunale è obbligata dalle norme stringenti, non è detto che la Corte dei Conti non ne dichiari ugualmente il dissesto finanziario, però è stato ridotto il deficit e si stileranno le cifre nella relazione intermedia.
Ovvero: i dati numerici iniziali più i dati che si sono sviluppati in questi anni attraverso norme stringenti che impongono appunto ai Comuni di non sperperare come hanno sempre fatto in passato.
L’operazione nata dall’accordo con la ‘Fondazione trasparenza’ tende proprio ad evidenziare questi dati oggettivi e a metterli a conoscenza della cittadinanza. Il vicesindaco e assessore al Bilancio Luciano Vigna ha evidenziato come per lui questa fase abbia una grande valenza formativa: “Da qui a breve ci sarà una sorta di osmosi in termini procedurali di tutte le partite contabili. Il piano e stato approvato a luglio dello scorso anno in un percorso cognitivo diverso da quello attuale. Adesso – ha affermato - abbiamo la possibilità di rivederne i contenuti”.
Il professore Enrico Caterini dal canto suo si è soffermato sul ruolo della fondazione: “La costituzione di questa fondazione dà la possibilità alla cittadinanza di far parte di queste scelte e abitua l'amministratore e l'amministrato a una scelta di responsabilità che finora poco si è vista. Si avvia dunque una soluzione che sicuramente porta il Comune a essere un soggetto di quella che è la futura economia di mercato. Gli enti pubblici sono infatti soggetti partecipi dell’economia di mercato – ha spiegato – non sono più soltanto soggetti di spesa ma soggetti di produzione che offrono servizi, benessere e welfare”.
La sinergia tra Fondazione trasparenza’ e Comuni consente alla fondazione in particolare di avvalersi di giovani che mettono in atto studi sui dati empirici”. Passaggi evidenziati anche da Ettore Jorio: “La fondazione ha aderito con grande entusiasmo all'iniziativa in collaborazione con il Comune di Cosenza – ha dichiarato il professore - Questa della gestione di metà mandato è un caso unico in Italia. Il sindaco Occhiuto quando gli feci notare i rischi di una relazione intermedia del suo mandato mi disse una frase che mi colpì molto, ovvero ‘In questo comune non è di casa l’infallibilità’. E’ necessario che i cittadini sappiano di quale tassa muoiono o di quale disservizio pesano. Il Sindaco intende dimostrare quali responsabilità ha e cosa lascerà alla città”.
La ‘Fondazione trasparenza’ utilizzerà il format economico-giuridico previsto per la relazione di fine mandato. Il legislatore dice che ogni Sindaco all'inizio e alla fine del suo mandato deve attestare quale sia la situazione di indebitamento del Comune, come si spendono i soldi eccetera. Questo della relazione intermedia rappresenta uno strumento propedeutico per vedere se il piano di rientro presentato alla Corte dei conti è compatibile”.
Al tavolo dei relatori era presente anche il direttore del Dipartimento Finanziario di Palazzo dei Bruzi Ugo Dattis che stimolato dalle domande dei giornalisti ha concluso: “C’è un argomento che in genere viene trascurato. Si tratta di mondi diversi: dieci anni fa c’era un altro scenario economico, non l’odierna crisi disastrosa. Negli ultimi cinque anni il Comune di Cosenza ha subito un taglio di oltre dieci milioni di euro dai trasferimenti statali, questione di non poco conto. Per non parlare del blocco delle assunzioni – ha rimarcato – che è stata una delle cause più negative che hanno investito gli enti pubblici, perché non ha consentito il ricambio occupazionale con nuova linfa e con l’entusiasmo dei giovani. Io sono ottimista sulla relazione finale dell’Esecutivo Occhiuto, soprattutto per la volontà diversa di questa Amministrazione di perseguire un obiettivo rispetto al passato”.