Cosenza trasformata nella città delle strisce blu

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Cosenza – Cosenza è la città dei mille volti e dei mille nomi, i cittadini nel corso degli anni le hanno attribuito pittoresche denominazioni; è stata la città delle statue, la città dei semafori perpetui, la città delle rotonde fino ad arrivare alla più attuale Cosangeles… se mi lasciate passate il gergo giovanile. Da un po’ di tempo a questa parte si è invece trasformata nella città delle strisce blu che non lasciano scampo agli automobilisti.

In qualsiasi direzione tu voglia andare si trovano parcheggi a pagamento e marciapiedi costellati di parchimetri che sembrano alitarti sul collo, desiderosi di svuotarti le tasche per ingurgitare le scintillanti monetine. A ciò si somma l’ultima trovata, tutta made in Cosenza, sbocciata e realizzata nel periodo estivo ossia “rendere blu” anche l’ultimo tratto di Viale Giacomo Mancini (Viale Parco), forse l’unico posto in cui si riusciva ancora a parcheggiare liberamente. È stato creato un vero e proprio business e a pagarne le conseguenze, nel significato pieno del termine, sono come al solito i cittadini.

Quelli messi meglio, fortunatamente, sono coloro che vivono nel centro città perché possono usufruire della parking card, al palo rimangono, invece, tutti coloro che vivono nelle zone limitrofe e lavorano in centro; per loro, infatti, non sono previste riduzioni, abbonamenti o qualsiasi altro tipo di agevolazioni.

I parchimetri sono diventati l’incubo giornaliero degli automobilisti, bisogna pagare un euro all’ora per parcheggiare e non rischiare multe da parte dei vigili che si aggirano nel centro città come famelici avvoltoi, un euro che per coloro che lavorano 8 ore al giorno si trasforma in 8 euro, 8 euro che, conti alla mano, alla fine dell’anno si trasformano, poco più poco meno, in 2600 euro.

La domanda sorge allora spontanea: come fa un lavoratore medio che guadagna, se tutto va bene, 800 euro al mese a sostenere una spesa così ingente? La risposta sembra ovvia ma anche alquanto improponibile; le tariffe dei mezzi pubblici continuano a lievitare e l’unica soluzione sembra essere quella di utilizzare la bicicletta peccato, però, che anche in questo campo siamo messi piuttosto male; non esistono infatti piste ciclabili attrezzate e in sella alle due ruote si può rischiare la vita.

A tutti questi problemi strutturali si vanno ad aggiungere cantieri in continuo work in progress e sensi di marcia che cambiano un giorno si e l’altro pure trasformando Cosenza in una giungla umana. Il traffico è quotidianamente congestionato e diventa difficile raggiungere in poco tempo anche le mete più vicine.

Che la città dei Bruzi voglia esaltare, com’è giusto che sia, le gesta dei Lupi è ormai risaputo ma a voi non sembra che la città sia eccessivamente tinta di blu e che manchi un colore fondamentale per la squadra e per la sua storia? La differenza è sostanziale!

Annabella Muraca

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