Il mondo della politica è assai strano o almeno così sembra ai normali cittadini, ma dopo che sono entrato nell’anticamera – non mi illudo – della “stanza dei bottoni ho fatto l’abitudine a certe cose. Anche il mondo dell’informazione, peraltro, non scherza….
A nome di G. Mazzaferro, è uscito un articolo (http://www.telemia.it/news.php?news=10741) che svela una vena complottista del suddetto in merito ad un’interrogazione – Atto n. 3-02080 del 15 luglio scorso – a prima firma del senatore Cervellini, che il sottoscritto confessa di aver sottoscritto ed il cui oggetto riassumo brevemente.
Invitalia ha, qualche mese fa, pubblicato un bando di gara per la cessione della partecipazione societaria di alcuni porti tra cui il 51% della società “Porto delle Grazie Srl”, partecipazione costituita da un’unica quota, del valore contabile unitario di €. 60.690, non frazionabile. L’andamento della procedura di gara è stato contraddistinto da alcune evidenti irregolarità (emarginate nell’interrogazione), direttamente relative proprio al “lotto” costituente l’offerta per il 51% di Porto delle Grazie Srl, per la quale è stata, successivamente allo spirare della scadenza del bando, fissata una riserva (nella misura del 31%) a favore di enti e/o imprese pubbliche, restando limitata ai soggetti privati la rimanente quota del 20 per cento. Una circostanza non prevista originariamente dal bando medesimo e della quale nulla sapevano coloro che avevano presentato formale richiesta e ottenuta specifica autorizzazione; e infatti i modelli forniti per “data room” di “Offerta economica soggetti privati” e di “Offerta economica soggetti pubblici”, sono stati redatti in data successiva alla scadenza per la presentazione delle offerte. Ciò tende a modificare i requisiti generali di partecipazione alla procedura, con l’aggravante che l’aver reso nota la riserva in favore degli enti pubblici solo in data successiva alla scadenza dei termini per poter accedere al “data room” ha determinato una limitazione dell’accesso alla gara, in quanto altri enti e/o soggetti pubblici avrebbero potuto avere interesse alla partecipazione. Naturalmente, allo stesso modo altri soggetti privati, di fronte alla diminuzione del valore contabile della quota acquistabile, avrebbero potuto decidere di partecipare alla gara.
C’è, poi, un altro fatto importante : la legge n. 296 del 2006 prevede che i Comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti non possano detenere alcuna partecipazione societaria.
Ora, date le premesse e al pari degli altri firmatari, ritengo – come altri abbiano giustamente ritenuto – che sia bene si faccia chiarezza sulle circostanze che stanno interessato la cessione della partecipazione societaria di Porto delle Grazie Srl.
E’ davvero così strano tutto ciò da sollevare addirittura dubbi sulla ventilata presenza di interessi miei ovvero di altre correnti politiche (delle quali sarei veicolo) in ordine alla sottoscrizione di un’interrogazione ?
Ma poi quello che mi stupisce nell’articolo di Mazzaferro è l’agitare pro domo sua del concetto di “pubblico” e di “privato”, dimenticando che la definizione di tali interessi e categorie spetta alla legge e non a logiche del momento oppure pensa Mazzaferro che esista un bene primario che vada soddisfatto prima ed oltre le leggi ed i principi del nostro Ordinamento ?
Perché sostenere ciò sarebbe assai pericoloso ed è una pratica usata da certe consorterie di interessi – stavolta sì – poco commendevoli per sdoganare l’arbitrio e fini inconfessabili, prima che occulti.
In conclusione, voglio tranquillizzare Mazzaferro sull’assoluta assenza di interessi personali (gli unici interessi che perseguo sono ad esclusivo vantaggio dei cittadini) sulla vicenda; al massimo, avendo accettato un invito a pranzo presso un ristoratore del Porto di Roccella e da parte di tutori dell’ordine, sulla cui pulizia nulla ho da eccepire, potrei coltivare interessi… enogastronomici !
Una cosa, però, mi ha dato fastidio ed è quel modo, un po’ subdolo, di addebitarmi la violazione di una certa calabresità ontologica e ciò a causa del richiamo, al Ministro dell’Interno, alla massima attenzione nel controllo di un vasto territorio del quale alcune amministrazioni comunali sono state – anche ripetutamente – sciolte per aver visto infiltrarsi con successo la criminalità organizzata al loro interno. Vogliamo far finta di niente e scandalizzarci o, addirittura, offenderci per questa semplice verità ?
Se me lo consente, Sig. Direttore, capovolgo io l’interrogativo rivoltomi : ma il Sig. Mazzaferro dove vive ?
In questo contesto, è dunque peccato rivolgersi al Ministro dell’Interno affinché adotti tutte le misure necessarie a garantire la piena trasparenza di una procedura e del suo esito ultimo nella nostra terra ?
La Calabria ed i calabresi devono, per smarcarsi, da un lato, dalla ‘ndrangheta e, dall’altro, dall’emarginazione socio-economica, dimostrare di non temere che venga fatta luce su episodi che possono sollevare dubbi e sospetti. O c’è chi teme che venga fatta luce sulle vicende che hanno riguardato la procedura di gara, oggetto dell’interrogazione da Mazzaferro additata a pubblico ludibrio “calabro” ?
Io non ho niente da nascondere, né nel pubblico né nel privato. Personalmente cercherò di fare in modo che sia sempre più netto il confine tra la buona amministrazione e quella in cui esistono zone d’ombra che possano nascondere il malaffare nella complicità: solo ciò – a mio umile parere – contribuirà a fare la differenza tra la vecchia e la nuova Calabria, quella che voglio (e, penso, non solo io). Ma questa vicenda ha comunque suscitato il mio interesse istituzionale e la seguirò attentamente, come sicuramente tornerò dal ristoratore presso il Porto di Roccella, dove già mi sono trovato bene, e facendogli ottima pubblicità : quella che si merita lui e tutti i calabresi che cercano – riuscendovi – di vivere onestamente.
Leggi pure:
Interrogazione Porto delle Grazie
Avv. Sen. Francesco Molinari
Membro Commissione Antimafia