Il contenuto all’ordine del giorno del consiglio comunale dello scorso 3 Agosto : Adozione del documento preliminare del PSC del Comune di Cerisano.
Il Piano Strutturale Comunale (PSC) definisce le strategie per il governo dell’intero territorio comunale, in coerenza con gli obiettivi e gli indirizzi urbanistici della Regione e con gli strumenti di pianificazione provinciale espressi dal Quadro territoriale Regionale, dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e dal Piano di Assetto Idrogeologico.
Il PSC fornisce indirizzi per le trasformazioni su scala comunale che saranno poi attivate da altri strumenti. Introduce la sostenibilità ambientale e territoriale quale dimensione strutturale verso cui orientare le scelte. Prevede una forma di attuazione processuale basata sulla valutazione in itinere delle previsioni ed il monitoraggio degli effetti prodotti. Definisce a partire da un attenta analisi del territorio e della comunità, punti di forza e di debolezza di un sistema complesso, determinando un modello di sviluppo della vita sociale ed economica che tuteli l’integrità fisica ambientale e l’identità culturale di un territorio e ne valorizzi risorse antropiche, peculiarità e beni storici. questo si legge dalle parole dell’assessore Eugenio Sansone, ai Lavori pubblici.
In coerenza con quanto previsto dalla L.R. 19/2002 e successive modifiche, l’Amministrazione Comunale di Cerisano in carica ha avviato da qualche tempo il nuovo processo di redazione del Piano Strutturale Comunale, attraverso un iter articolato.
L’Amministrazione Comunale di Cerisano è stata coadiuvata da consulenza tecnico/scientifica dal dipartimento di ingegneria civile dell’Università della Calabria, professore Mauro Francini, e dagli ingegneri Mariafrancesca Viapiane, Annunziata Palermo e Maria Colucci.
I risparmi ottenuti dalla chiusura sono stati reinvestiti per ripartire nella redazione del PSC che sarà il primo strumento di programma della storia di questo Comune che fino ad oggi è stato dotato solo di un programma di fabbricazione risalente a molti anni addietro.
Un piano questo che sarà trasparente, realistico, in linea con le direttive regionali e nazionali, che non sarà un semplice strumento di classificazione del territorio fisico in sott’ambiti ma che andrà a creare si auspica un modello di sviluppo sociale, culturale ed economico/urbanistico migliore. Ed è auspicabile la collaborazione di ogni singolo cittadino alla stesura definitiva di codesto piano, ad oggi solo una stesura parziale. perché si vorrà contestualizzare il Piano alla particolare condizione ambientale che si vive nella Comunità, inserita in una ben più precaria a livello nazionale. Ciò quando emerso dalla relazione di Sansone, esposta al Consiglio.
“L’Amministrazione comunale è pronta ad ascoltare il parere di tutti, il pensiero della gente lo spirito di una comunità ponendosi come “primus inter paris” in un contesto che deve ritrovare anche tramite il processo partecipativo della politica la propria identità, il proprio valore. L’ Amministrazione insieme ai tecnici è pronta ad incontrare tante volte quanto basta i cittadini per arrivare ad un piano condiviso che sia di tutti, che sia di Cerisano e dei Cerisanesi. Abbiamo voluto proporre un piano onesto, venuto fuori da un sentito dibattito, che non faccia distinzioni tra amministratori e amministrati, tra centro e periferie, tra imprenditori e agricoltori, che guardi con fare realistico al territorio e ai giovani di questo territorio, ai problemi che ci sono stati e a quelli che potrebbero esserci non facendo scelte coraggiose e oculate. Un’analisi del contesto ambientale, quella portata all’attenzione del Consiglio, che pone l’accento alla crescita abitativa, o per meglio definirla, la “possibilità di costruire”quasi ovunque nonostante il gran numero di vani non utilizzati e il lento decremento demografico, nonostante i problemi di dissesto idro-geomorfologico del territorio in molte zone, nonostante la presenza dei pochi servizi presenti in alcune aree periferiche del paese, nonostante il continuo e progressivo svalutarsi dei beni immobili presenti sul territorio. Risulta poco valorizzata la natura agro-forestale di alcune l’identita storico-culturale del borgo. Si vuole ridare valore e identità al borgo, limitando la cementificazione selvaggia e senza regole che ha portato alla costruzione di abitazioni in zone poco vocate, con problemi di natura geologica, cercando di stabilire dei criteri di qualità, con la presenza di maggiori aree a servizio fruibili ai cittadini, con la definizione di tipologie costruttive uniformi nelle diverse zone di Cerisano, con la definizione dei colori e dei materiali tipici a cui è legata storicamente la nostra comunità, con misure adeguate, qualora ce ne fosse la possibilità, per incentivare il riutilizzo delle abitazioni abbandonate nel centro storico, cuore pulsante della nostra comunità”.