Il prossimo 28 e 29 Novembre, si terranno le elezioni studentesche presso l’Università della Calabria per il rinnovo in seno al Senato Accademico e al Consiglio di Amministrazione. Tra le 4 liste che si presentano, per un totale di 24 candidati per 6 posti disponibili, vi è Ateneo Controverso, con lo slogan “Bacia ad occhi chiusi, vota ad occhi aperti”.
Ed è proprio questo quello che chiedono: «un voto d‘opinione sulla base del loro programma politico e sulla base dell‘attività svolta in questi anni».
I giovani ragazzi di Controverso, sono Enrico Prete e Costantino Talia in Consiglio di Amministrazione; Erica Aversa, Elma Battaglia, Davide Merando e Giuseppe Montagna in Senato.
Abbiamo posto loro alcune domande.
Ateneo Controverso, quando nasce e come si è formato l’attuale gruppo?
L’esperienza politica di Ateneo Controverso nasce nel 2008 con la rimodulazione del sistema universitario dell’era Gelmini. Nasce dalle battaglie del movimento dell’Onda contro i tagli e contro la concezione del mondo della formazione e della società ai tempi della crisi. Da sempre abbiamo denunciato e costruito percorsi di conflitto su temi che hanno riguardato il mondo accademico, così come del nostro paese, senza però mai dimenticare che alla critica di uno stato di cose attuali, debba necessariamente accompagnarsi un’elaborazione politica, volta a migliorare le condizioni materiali e culturali degli studenti, e di un intero modello economico e sociale.
Quali risultati avete finora ottenuto come associazione?
Ateneo Controverso è un laboratorio politico privo di strutture e gerarchie e non un’associazione. La più grande vittoria politica che abbiamo ottenuto nel corso degli anni è la reale partecipazione studentesca basata su idee e temi e non su clientele. Abbiamo portato avanti insieme agli studenti diverse vertenze sui problemi inerenti l’organizzazione della didattica, raggiungendo, seppur minimi, importanti risultati così come su temi di carattere generale. La nostra attività si è basata principalmente sulla costruzione di campagne di mobilitazione riguardo il tema del diritto allo studio, il diritto alla mobilità, il diritto all’abitare, la tutela del territorio, la centralità dei saperi e del lavoro all’interno della società. Riguardo l’università nello specifico il nostro agire politico è stato caratterizzato da un’opera di forte denuncia e contrasto rispetto alle scelte politiche del rettore e della rappresentanza, studentesca e non, nelle piazze e all’interno dell’Ateneo e se le nostre rivendicazioni non sono state messe in atto è da imputare all’autoritarismo di chi finora ha occupato ruoli di potere e di responsabilità ragionando in base ad ottiche d’interesse e a logiche baronali. Basti guardare le nostre iniziative e documenti riguardo le scelte prese all’Unical nel corso degli ultimi anni.
Come vi siete avvicinati a questo progetto?
Il progetto di Ateneo Controverso è formato da ogni singolo militante del laboratorio. È un percorso che va avanti da ormai quattro anni e nel corso degli anni oltre ai “fondatori” del laboratorio si sono avvicinati al nostro percorso politico diversi studenti dell’Unical. Attualmente il gruppo è molto eterogeneo ed è composto da studenti di varie fasce d’età e corsi di studio.
Quali sono i punti cardine del vostro programma elettorale? Quale punto vi sta più a cuore?
Il nostro programma è stato sintetizzato in punti che non sono affatto slegati tra loro, per noi rappresentano un’idea più ampia di Università che abbiamo elaborato in questi anni di mobilitazione, di dibattiti e confronti all’interno del collettivo e con gli studenti, anche per questo motivo non ce n’è uno a cui teniamo particolarmente, sono tutti ugualmente importanti. I temi sintetizzati all’interno del programma sono: Democrazia, partecipazione e rappresentanza; Didattica; Tasse; Diritto allo Studio; Residenze; Mobilità. A partire dalla questione del diritto allo studio, che in questi anni è stato oggetto di tagli che hanno limitato sempre di più l’accesso alla formazione universitaria per le fasce sociali più deboli. Un tema strettamente connesso al dsu è quello della contribuzione, proponiamo nel nostro programma la progressività assoluta della contribuzione abbattendo il tetto massimo per l’ultima fascia di reddito in modo da ridistribuire quelle risorse per incrementare il numero di borse di studio. Altro punto fondamentale è quello relativo alla privatizzazione delle residenze. Proponiamo contro la privatizzazione delle residenze una gestione pubblica e partecipata. I punti del nostro programma ci stanno tutti a cuore nessun punto escluso, poiché non sono stati elaborati per riempire pagine di un programma per la campagna elettorale, dietro ognuno di questi punti c’è un lavoro di studio, analisi collettiva e lotta. Il nostro programma è legato al nostro percorso politico, che non è circostanziale alle elezioni studentesche.
Perché dovrebbero votare per voi e perché dovreste vincere voi?
Le ultime riforme dell’Università hanno ristretto notevolmente gli spazi di confronto, discussione e decisione dentro gli atenei. La situazione nella nostra Università è aggravata da una forte scossa accentratrice e autoritaria che negli ultimi anni ha impedito una discussione ampia e democratica rispetto alle modifiche di Statuto e al riassetto organizzativo dell’Università. In particolare le proposte degli studenti non sono state ascoltate e la rappresentanza studentesca negli organi dell’Università non è riuscita a portare la voce critica e alternativa, a nostro avviso, necessaria. Negli ultimi venti anni, la rappresentanza degli studenti non solo è stata svilita dal “sistema”, ma si è auto-relegata in una continua posizione di subalternità, arrivando ad occupare una posizione quasi simbolica, a causa della sua stessa incapacità di prendere parola, di proporre con forza una posizione che venisse dal basso. Riteniamo, dunque, che sia arrivato per gli Studenti il momento di prendere consapevolezza rispetto alle dinamiche politiche dell’Università. Le scelte operate dagli organi di governo si ripercuotono quotidianamente sulla vita di ogni singolo studente in termini di didattica e servizi. Nell’attuale sistema vota una percentuale bassa di studenti, spesso del tutto inconsapevole o, addirittura, spinta da piccoli e grandi sistemi clientelari di liste che barattano voti con appuntamenti mondani.
Noi chiediamo un voto d’opinione sulla base del nostro programma politico e sulla base dell’attività svolta nel corso di questi anni. Intendiamo partire dai bisogni materiali degli studenti per trasformarli in diritti sociali da rivendicare, costruendo percorsi di mobilitazione e partecipazione diretta della comunità universitaria alle decisioni: questo è il senso del nostro fare rappresentanza sociale degli studenti. Per noi la rappresentanza è un valore legato alla collettivizzazione dei problemi e delle rivendicazioni dei soggetti che rappresenta; certo si può prescindere da essa, ma la rappresentanza rimane uno strumento importante per le lotte che portiamo avanti. Non possiamo perdere un’altra occasione, approfittiamo di questa tornata elettorale per rifondare un sistema di rappresentanza universitaria basato sui diritti e lontano dai sistemi clientelari che lo hanno caratterizzato negli anni recenti. Vi chiediamo di votare consapevolmente, vi chiediamo di informarvi, vi chiediamo un sostegno politico per una nuova esperienza di rappresentanza negli organi dell’Università. Riteniamo di dover vincere perché siamo l’unico soggetto all’interno dell’Università capace di tenere dentro le lotte sociali che provengono dal basso all’interno dei canali istituzionali, riteniamo di poter vincere perché siamo l’unico soggetto capace di esprimere i bisogni reali di ogni studentessa e studente dell’Unical, senza cadere in populismi e false promesse, promettendo solo l’impegno e la lotta che tutti i giorni, a prescindere dalle elezioni, portiamo avanti.
I ragazzi di Ateneo Controverso, ci tengono a precisare che «la campagna elettorale di Ateneo Controverso è totalmente autofinanziata. La nostra campagna ha avuto un ruolo mediatico molto forte e si è svolta soprattutto sul web con la campagna “Io ci metto la faccia” sposata a livello nazionale da Link coordinamento nazionale e da studenti, ricercatori, precari e artisti dall’Italia e dal mondo. Raccontiamo, inoltre, la storia di quattro studenti che vivono l’Università attraverso quelle che sono le problematiche reali nell’Ateneo e nella città universitaria».
Per votare è necessario recarsi ai seggi che rimarranno aperti Mercoledì 28 novembre dalle 8:30 alle 17:30 e Giovedì 29 novembre dalle 8:30 alle 14:30 nelle aule preposte a seggio elettorale nei vari Dipartimenti dell’Ateneo.
Valentina Raffa