ROMA – In Calabria con la scusa dell’emergenza rifiuti si stanno calpestando i diritti primari dei cittadini : il diritto alla salute, all’ambiente, alla vita. Noi non vogliamo vedere arrivare l’esercito nella nostra regione, come avvenne durante l’emergenza a Napoli, e non vogliamo assistere a scene come quelle che si stanno verificando in queste ore a Celico, dove un ragazzo è rimasto ferito mentre cercava di bloccare un camion carico di spazzatura che tentava di forzare il blocco del presidio anti-discarica. Pur considerando prezioso il ruolo svolto in questi giorni, quanto mai concitati, dalla Prefettura e dalle forze dell’ordine, non possiamo che essere dalla parte dei cittadini di Celico. Sappiamo bene che l’ordinanza con la quale Scopelliti e il suo sodale assessore all’Ambiente autorizzano lo sversamento nelle discariche private del “tal quale” è totalmente illegittima – come abbiamo sottolineato nel recente tavolo tecnico a Catanzaro, che ci ha visto attori del futuro Piano regionale – e sarà motivo di contestazione da parte dell’Unione Europea. Sappiamo bene che questo atto di forza non risolverà il problema dei rifiuti in Calabria, creando invece un precedente che contribuirà all’esacerbazione dell’emergenza.
La vicenda mette in luce due cose: l’impotenza della Regione (e del Dipartimento Ambiente) nella gestione dei rifiuti e la conseguente assenza di volontà nel risolvere il problema. Abbiamo assistito all’immobilismo di Pugliano e Scopelliti in materia di programmazione a breve, medio e lungo periodo. Come Movimento 5 Stelle ribadiamo la nostra disponibilità a trovare soluzioni immediate e durature al problema, ma ci opporremo nelle sedi opportune (come già abbiamo fatto con diverse interrogazioni, peraltro mai evase dal Ministro) affinché finisca una volta per tutte la deroga indiscriminata a tutte le normative in materia ambientale.