Il 9 marzo al Rendano si parla di endometriosi. Nasce a Cosenza lo Sportello d’ascolto

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Sono 14 milioni in Europa e 3 milioni in Italia le donne affette da endometriosi, patologia insidiosa che colpisce il tessuto che riveste la superficie interna dell’utero, l’endometrio appunto, ma soprattutto una malattia che, molte volte, quando viene diagnosticata ha già fortemente compromesso la qualità della vita della donna colpita. Riflessione che si fa ancora più amara se si pensa che con l’endometriosi alla fine bisogna conviverci, perché allo stato attuale non esiste una cura definitiva e, pertanto, meglio sarebbe diagnosticarla per tempo, anche in età adolescenziale, quando è più facile affrontarla tanto sul piano delle cure mediche quanto su quello degli stati emotivi che l’accompagnano, e soprattutto si riescono ancora ad evitare le conseguenze peggiori, tra le quali infertilità e degenerazioni

Quella dal 3 al 9 marzo sarà la Settimana Europea della consapevolezza dell’endometriosi, istituita nel 2004 dalla European Endometriosis Alliance, che in Italia ha la sua costola nell’A.I.E., Associazione Italiana Endometriosi. Ed è dalla volontaria A.I.E. Debora Falcone che nasce l’idea di realizzare a  Cosenza un evento – che nella mattinata di domenica 9 marzo si terrà al Rendano – per diffondere quante più informazioni possibili sulla malattia in un contesto che, al dato medico scientifico associa momenti di spettacolo, grazie agli attori Orsetta Foà, Valeria De Luca e Gerry Gherardi, alla cantante Rosa Martirano, al musicista-medico Cataldo Perri.

Perché alla fine l’idea di Debora Falcone si trasforma in un grande gioco di squadra, in un impegno corale di donne che, a vario titolo, si ritrovano su quell’idea e ne riconoscono il profondo valore sociale. D’altronde l’endometriosi è una malattia sociale. L’Amministrazione comunale, con gli assessori Rosaria Succurro e Manfredo Piazza, interviene a supporto dell’evento, sposato dalla Fidapa di Cosenza, dalla Casa di Cura Sacro Cuore,  e da una serie di partners privati, uno su tutti la Banca Mediolanum.

Questi gli attori sociali che nell’illustrare alla stampa l’iniziativa del 9 marzo sono stati ognuno cassa di risonanza delle tante implicazioni sociali della malattia affermando la necessità del sostegno alle donne affette da endometriosi. Così l’assessore alla coesione sociale Manfredo Piazza, con la collega Rosaria Succurro, hanno ribadito la vicinanza dell’Amministrazione comunale, apprezzando il taglio significativamente ‘leggero’ che si è deciso per l’evento. Una strada quasi obbligata, vista la formazione artistica di Debora Falcone, anche lei colpita da endometriosi, che da Roma, dove ha vissuto l’esperienza del gruppo di auto-aiuto trasferisce ora nella sua città quella che è diventata quasi una missione, l’esigenza divulgativa da una parte, l’obiettivo concretamente operativo dall’altra, che a Cosenza si traduce nel prossimo avvio, presso la Casa di Cura Sacro Cuore, dello Sportello d’Ascolto.

La struttura sanitaria cosentina, rappresentata dalla psicoterapeuta Cecilia Gioia è già sede di un ambulatorio dedicato, che ha ottenuto tra l’altro due bollini dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute dalla Donna (O.N.Da.). “Ora unisce le competenze medico-scientifiche a quelle sugli aspetti psicologici per un approccio multidisciplinare alla malattia – spiega la professionista e presidente dell’Associazione “Mamma che mamme” – nella consapevolezza di quanto sia importante per la paziente l’accoglienza ed il percorso di accompagnamento alle figure mediche”.

Su tutto l’imprimatur della Fidapa  Cosenza che, in assenza della presidente Silvana Gallucci per impegni professionali, è ben rappresentata dalla vice Mariateresa Seta, lì anche per Mediolanum, e da Vanda Marsico, presidente della commissione igiene e sanità dell’associazione, che alla manifestazione del 9 marzo porterà il suo contributo scientifico insieme ad altri colleghi medici oltre che a rappresentanti nazionali dell’A.I.E. “La Fidapa – ha evidenziato la dottoressa Marsico – ha sempre a cuore le  tematiche che si impongono nella società ed esprime la propria azione nel sostegno alle donne e alla loro qualità della vita”. Di una donna anche il contributo grafico all’iniziativa. Il segno grafico di Raffaella Morimanno punta al cuore del problema e al modo in cui irradiandosi condizioni tanti aspetti della vita di una donna. Vogliamo leggerci anche un invito a prendere a cuore la propria salute, utilizzando lo strumento della prevenzione che rimane ancora quello più efficace.

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