COSENZA – Sarà presentato venerdì 28 aprile, alle ore 18,00 nella Sala Tokyo del Museo del Presente di Rende, “Il pozzo oscuro”, che segna il debutto da autrice di Anna de Vincenti, docente di Filosofia nei Licei. Fra antropologia e filosofia, il “Pozzo oscuro” è un saggio che offre uno spunto interessante e trasversale per discutere su cosa sia il lavoro oggi e se abbia un ruolo fondamentale per la costruzione dell’identità della persona.
Come riporta la sinossi del libro, «Platone nel Teeteto narra che Talete “mentre stava mirando le stelle e avea gli occhi in su, cadde in un pozzo; e allora una sua servetta di Tracia, spiritosa e graziosa, lo motteggiò dicendogli che le cose del cielo si dava gran pena di conoscerle, ma quelle che avea davanti e tra i piedi non le vedeva affatto”. È Gadamer a chiarire il senso della narrazione affermando che “…Talete non cadde nel pozzo, ma si calò in un pozzo secco perché questo era l’antico cannocchiale. Infatti grazie all’effetto di oscuramento e di schermaggio, reso possibile dalle pareti del pozzo, si può registrare con grande precisione l’orbita delle stelle che si trovano nella direzione di osservazione e si può inoltre vedere molto di più che non ad occhio nudo – una specie di vero e proprio cannocchiale greco. Quindi non si tratta affatto di un distratto caduto nel pozzo: sarà vero piuttosto – e allora questo evento è un aneddoto di gran lunga migliore per celebrare l’audacia teoretica – che ci si serve di un tale scomodo azzardo – come quello di calarsi in un pozzo – per poi rimettersi all’aiuto di qualcun altro per riuscirne…”».
Anche l’autrice si è calata in un pozzo secco e perciò oscuro, quello della categoria del lavoro, e lo ha utilizzato per proiettare più lontano il suo occhio e ricercare – del lavoro – il senso nella prassi umana e con l’atteggiamento dei filosofi principianti lo ha ripensato nell’epoca del non-lavoro secondo punti di vista altri rispetto alla tradizione, auspicandone una nuova declinazione e una possibile interazione con l’essere persona. L’autrice, in ogni caso – proprio perché la problematica del lavoro è a tutt’oggi aperta a varie declinazioni e il lavoro continua ad essere un enigma misterioso – consegna al lettore solo uno spunto e una traccia per futuri approfondimenti coltivando l’ambiziosa speranza che la passione con cui ha costruito le sue tesi traspaia e sia lievito per ulteriori sviluppi.
Questo e altro alla presentazione de “Il pozzo oscuro” a cui sarà presente l’autrice. Introdurrà i lavori, che seguiranno ai saluti del sindaco Rende Marcello Manna, Francesco Totaro, docente di Filosofia morale. Interverranno Rosaria Succurro, assessore alla comunicazione e ai grandi eventi del comune di Cosenza, Massimo Covello, segretario regionale Fiom – Cgil e l’editore Michele Falco. Modera la giornalista Barbara Marchio.