Intitolato ad Alessandro Amarelli l’Istituto comprensivo Rossano IV

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ROSSANO (Cs) –

L’Istituto comprensivo Rossano IV da oggi ha un nome. È stato intitolato ad Alessandro Amarelli il plesso scolastico di via Gran Sasso, sede della scuola primaria “Porta di Ferro”. “Medico pediatra e imprenditore indimenticabile per il suo impegno umano e professionale nella cura dei bambini, suoi pazienti e per il determinante contributo alla crescita dell’antica fabbrica di liquirizia.” È questo, il testo riportato sulla targa marmorea scoperta da Alessandro e Nicola, figli di Margherita Amarelli, presente alla cerimonia insieme agli altri componenti della famiglia, come la mamma Gabriella, gli zii Franco e Pina Amarelli, al personale amministrativo e agli operai della storica Fabbrica di Liquirizia.

Barone, rossanese, pediatra, politico artefice di quel rivoluzionario compromesso storico tra DC e PCI che nel 1984 faceva scrivere a L’ESPRESSO “Copernico è nato in Calabria”; omonimo di quell’antenato crociato che partecipò alla liberazione del Santo Sepolcro, anche grazie a lui Rossano Città della Liquirizia e la Calabria sono sinonimo nel mondo di sacrificio, lavoro onesto ed eccellenza. I suoi esempi non furono l’aristocrazia che dorme sulle proprie rendite ma la gente che attraverso il lavoro e la cultura diventa padrona del proprio destino.

Coordinati da Benigno Lepera, sono intervenuti il dirigente scolastico Tiziana Cerbino che ha sottolineato l’importanza del momento per la comunità educante, Francesco Occhiuto, già dirigente dell’Istituto, che ha spiegato come il percorso, iniziato nel 2013, volesse rappresentare anche un’occasione di riscatto e riqualificazione del quartiere e legare il territorio alla scuola, ed il passato al presente; l’assessore comunale alla pubblica istruzione Stella Pizzuti che ha ricordato il compianto Pier Emilio Acri curatore dell’archivio della Famiglia Amarelli, il dirigente ATP di Cosenza Luciano Greco, che ha promosso l’iniziativa per la sua valenza culturale e storica che ricorda la figura di un calabrese da emulare per creare l’opportunità di far rimanere nella nostra terra i giovani; Don Giuseppe Scigliano in rappresentanza del Vescovo, Fortunato Amarelli che ha espresso i suoi sentimenti di gratitudine a nome della famiglia e assicurato future collaborazioni per migliorare l’offerta formativa della scuola e Riccardo Greco al quale è stato affidato l’intervento celebrativo conclusivo.

Gli intermezzi musicali sono stati eseguiti dal soprano Marilù Brunetti, da Maria Vyzigina all’arpa e dal coro dell’istituto diretti dal maestro Cesare Sisca. All’evento hanno preso parte anche il consigliere comunale Patrizia Uva il consigliere provinciale Pietro Lucisano, il consigliere regionale Giuseppe Graziano, il capitano della Guardia di Finanza Franco Coppola e quello dei Carabinieri Angelo Proietti ed il dirigente del Commissariato di Polizia Raffaele De Marco.

Chi è Alessandro Amarelli? Nasce a Rossano il 13 settembre 1938, discendente diretto di una fra le più antiche famiglie patrizie calabresi, porta il nome dell’antenato crociato che al seguito di Goffredo di Buglione partecipò alla liberazione del Santo Sepolcro e come narra una lettera autentica custodita nell’archivio storico della famiglia, fu ucciso nei pressi di  Gerusalemme nel 1103. Passa l’infanzia tra i vapori di liquirizia nella fabbrica che ebbe inizio nel 1731 amministrata dal Padre insieme ai fratelli Giuseppe e Pasquale e l’odore del Moscato di Saracena che il nonno Carlo Mazziotti esportava in tutta Europa. I suoi esempi non furono, come dirà spesso in seguito, l’aristocrazia che dorme sulle proprie rendite ma la gente che attraverso  il lavoro e la cultura diventa padrona del proprio destino. Di carattere indomabile subisce l’educazione severa dei Gesuiti ma anche il fascino per la cultura classica, nel collegio Argento di Lecce, poi la facoltà di medicina a Napoli con l’ambizione di diventare un grande chirurgo, ma quando arriva alla laurea sceglie di specializzarsi in pediatria. Pioniere, diventa sin da subito massimalista. Sposa Gabriella Greco da cui ha due figli, Margherita e Fortunato oggi alla guida dell’azienda di famiglia. Attivo nella vita pubblica riveste per più anni il ruolo di capogruppo del partito di maggioranza nel consiglio comunale di Rossano. Fondatore di molte associazioni tra cui il Club Lions Rossano Bisanzio del quale fu presidente ed officer distrettuale, contribuendo alla crescita economica e sociale di tutto il territorio. Nel 1990 alla morte dell’amatissimo zio Geppino, insieme ai cugini Franco e Pina, dovrà occuparsi dell’azienda di famiglia. Sono anni di forte recessione in Italia.  Inizia una grande opera di riorganizzazione del processo produttivo e di rilancio dell’azienda. Sono gli anni della certificazione con il  sistema di qualità ISO 9001 e della conquista dei primi mercati lontani come l’Australia e la Nuova Zelanda; gli anni in cui si inizia una grande opera di restauro delle strutture produttive e del palazzo quattrocentesco e nel 2001 viene inaugurato il museo della liquirizia, oggi il secondo più visitato fra i musei d’impresa Italiani con oltre 40 mila persone l’anno e insignito a Venezia dell’ambitissimo premio Guggenheim.

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