La Provincia di Cosenza risponde al PD locale sulla vendita di palazzi e terreni

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COSENZA – In merito ad alcune note diffuse dal partito democratico, la Provincia di Cosenza intende fare chiarezza con un comunicato qui di seguito pubblicato:

palazzo prov cosenza“Come annunciato lo scorso 23 marzo, l’Amministrazione provinciale ha provveduto alla pubblicazione di una manifestazione di interesse sull’Albo pretorio e sul sito web (con scadenza il 2 aprile), al fine di reperire, con la vendita di palazzi e terreni, fondi utili al bilancio dell’ente, che risente pesantemente dei tagli decisi dal Governo, ma anche, nel contempo, per consentire la ristrutturazione e il riutilizzo di strutture che per la maggior parte sono attualmente in disuso.

Gli Enti pubblici, ed in particolare proprio le Provincie, sono obbligati a dismettere il patrimonio non utilizzato a fini strumentali.

Tali precisazioni si rendono necessarie a causa delle allusioni propagandistiche di alcuni esponenti del Partito democratico.

La manifestazione di interesse per l’acquisto di immobili e terreni di proprietà provinciale è prevista infatti dal “Piano delle alienazioni dei beni immobili dell’ente” approvato dal Consiglio Provinciale come allegato al “Bilancio di Previsione 2014” (risalente quindi al precedente governo Oliverio) con Delibera n. 80 del 23/09/2014.

L’obbligo di redigere il Piano di alienazione dei beni immobili è previsto nell’art. 58 del decreto legge 112 del 2008 convertito con modificazioni dalla Legge 133 del 2008, nel Testo Unico degli Enti Locali e nella Legge di Stabilità 2015.

Giova inoltre sottolineare che, con l’attuazione della Legge Delrio, venendo a perdere la Provincia alcune delle vecchie competenze esercitate, dato il conseguente trasferimento di personale alla Regione, i beni immobili inutilizzati non hanno motivo di restare nel patrimonio dell’ente.

Così come non è superfluo infine ricordare che la vendita viene attuata attraverso una manifestazione di interesse, strumento che permette di rispettare il reale valore dei beni e quindi di non deprezzarli né di svenderli”.

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