Il Ministero si schiera a favore dei veri allevatori, mentre in Calabria c’è chi chiede una deroga alla Regione per ottenere una rendita da contributi PAC sui pascoli senza possedere animali. Coldiretti, nel ribadire la contrarietà alla deroga, precisa che l’aiuto deve essere erogato agli allevatori e quindi all’agricoltore per come sancito nei testi della Riforma della PAC. Il riconoscimento della pratica del pascolamento di terzi, non costituisce una esigenza neanche per la Calabria, poiché tutte le aziende zootecniche, in possesso di pascoli non subiranno alcuna perdita di risorse rispetto ai nuovi diritti in via di assegnazione per il periodo 2015-2020. Rendere ammissibile il pascolamento terzi significa, al contrario, creare penalizzazioni gravi per gli allevatori e solo vantaggi per i proprietari dei pascoli poiché il pagamento degli aiuti sarebbe liquidato ai proprietari senza l’esercizio di alcuna attività agricola. Ribadiamo che il Decreto Ministeriale n.1420 del 26 febbraio 2015, vieta l’esercizio del pascolamento di terzi ma demanda alle regioni, l’adozione della deroga al fine di rendere eleggibili ai pagamenti diretti, talune superfici come i boschi con sottobosco inerbito, attualmente non considerati ammissibili e spesso detenuti dagli allevatori: questo si sarebbe un danno agli allevatori se la Regione non operasse la deroga. “È urgente – continua Coldiretti – che invece ARSAC, Calabria Verde e Comuni si strutturino nei tempi utili per favorire le assegnazioni temporanee e/o contratti di affitto pluriennali. Non serve aggiungere altri provvedimenti regionali che rischiano di generare l’effetto contrario alla semplificazione. Onde evitare disservizi e/o ritardi, sarebbe altresì essenziale, un’ azione d’ impulso da parte della Regione verso i suoi Enti strumentali e ANCI Calabria. Come se non bastasse – ricorda Molinaro – Arcea è l’autorità regionale delegata dalla Commissione Europea e a essa spetta di indicare con propri provvedimenti attuativi delle norme europee e nazionali la tipologia dei possessi ammissibili ai pagamenti della PAC. “I sostegni della PAC e del PSR – sostiene Molinaro – devono essere dati a chi lavora per davvero la terra e non sulla carta. Ci auguriamo che in questo momento difficile dell’intero Paese ed in particolare per la Calabria nessuno abbia la leggerezza di legittimare insostenibili privilegi”.