COSENZA – Sulla questione sanità interviene la RSU dell’ASP di Cosenza che denuncia la grave carenza, in termini organizzativi, dei servizi e delle prestazioni richieste dai cittadini con enormi ripercussioni negative dal punto di vista della qualità.
La grave situazione in cui versa la sanità calabrese ha creato, nei cittadini, un clima di sfiducia e rabbia. La Calabria impone tasse tra le più alte d’Italia senza garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Il governo centrale, attraverso il tavolo Massicci, ha più volte richiamato il Commissario ad acta ad una maggiore attenzione e ad effettuare una inversione di marcia che possa tirare fuori dalle sabbie mobili il sistema sanitario regionale. La chiusura dei piccoli ospedali non ha favorito di certo il miglioramento delle prestazioni negli ospedali spoke che continuano a soffrire per carenza di risorse umane e strutturali. La medicina territoriale è rimasta una semplice chimera e non basta aprire qualche Nucleo di Cure Primarie per risolvere i problemi di un territorio tanto complesso quanto difficile da gestire. Forse bisognerebbe chiedersi perché si è risparmiato: molti cittadini rifiutano di farsi gli esami perché non ce la fanno a pagare il ticket; molti cittadini non si curano perché non hanno i soldi per curarsi e si rivolgono a finanziarie peggiorando ancora di più il loro stato; molti cittadini si rivolgono a strutture private perché non hanno fiducia nella sanità pubblica; molti cittadini emigrano negli ospedali limitrofi perché quelli di frontiera sono stati dismessi senza alcun vantaggio; molti cittadini muoiono per mancanza di assistenza; troppi cittadini calabresi sono stanchi di essere vessati.
E nonostante questo l’ASP continua ad essere fin troppo “sensibile” alle ingerenze dei politici di turno disattendendo quelle che sono le reali necessità di quegli operatori che, ancora oggi, attendono risposte dal management. Le OO.SS. fanno la loro parte ma tutto diventa difficile se dall’altra parte si trova un muro o, come molte volte succede, si disattendono gli accordi presi.
Trattare il tema della produttività sta diventando impresa ardua da parte delle OO.SS.. Il fatto che l’ASP non eroga quanto stabilito dal CCNL per vincoli legislativi dovuti all’inefficienza dell’ASP che non ha adottato, negli anni pregressi, la contabilità analitica e le schede di valutazione dei dipendenti non può e non deve ripercuotersi sui dipendenti stessi e né sulle OO.SS. che da tempo chiedono l’attivazione di tali meccanismi.
La RSU chiede che venga portato a compimento il percorso delle verticalizzazioni seguendo quanto concordato negli accordi sottoscritti al tavolo della trattative e nel rispetto del CCNL.
Solo da poco, l’ASP ha inviato, a tutti i dirigenti, una nota con la quale vengono revocati tutti gli incarichi di Coordinamento affidati eludendo quelle che sono le norme contrattuali. Ebbene alcuni di quegli incarichi sono stati affidati proprio dalla Direzione Strategica creando non poco imbarazzo.
La RSU chiede che venga fatta una ricognizione dei coordinamenti necessari per poi procedere ad una procedura di selezione interna che chiarirebbe molte posizioni rese ambigue da nomine e disposizioni senza alcun valore giuridico.
Altro capitolo sono le posizioni organizzative su questo punto le OO.SS. chiedono la verifica sulla base degli obiettivi da assegnare al fine della valutazione tenendo presente quanto specificato nel CCNL poiché non è più ammissibile sostenere posizioni ambigue.
Da più tempo la RSU chiede che venga adottato un sistema di comunicazione adeguato poiché non ritiene possibile che le notizie vengano apprese “per pura coincidenza”.
Il presente documento non è e non vuole essere elemento di rottura ma di stimolo al confronto affinché venga fatta chiarezza tra dipendenti ed OO.SS e tra OO.SS. ed ASP al solo fine di risolvere molte problematiche ancora irrisolte e per le quali l’ASP dovrà dare delle risposte concrete ed in linea con quanto deciso nei tavoli istituzionali.