L’Amministrazione comunale nel Gruppo interistituzionale per gli adolescenti costituitosi ieri nella sede della Direzione generale dell’ASP

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Asp Cosenza

I nuovi bisogni sociali impongono la necessità di costruire una rete territoriale a favore dell’adolescenza, oltre che creare percorsi volti alla prevenzione, alla cura e all’accompagnamento degli adolescenti e delle loro famiglie per far fronte al disagio della crescita.

Da questa consapevolezza è nata l’esigenza di dar vita al Gruppo Interistituzionale per gli adolescenti (GIAD), organismo costituito ieri nella sede della Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria  di Cosenza e che ha visto la presenza congiunta di quegli attori istituzionali chiamati a svolgere un ruolo determinante nell’affrontare le complesse dinamiche proprie di un’età delicata e difficile quale l’adolescenza.

Del gruppo fa parte anche l’Amministrazione comunale di Cosenza, rappresentata all’incontro di ieri dall’Assessore alla solidarietà e coesione sociale Alessandra De Rosa. Altri soggetti  che hanno promosso la costituzione del GIAD sono le Aziende Sanitaria ed Ospedaliera di Cosenza, la Prefettura, la Questura e il Tribunale di Cosenza, la sezione cosentina del Centro di giustizia minorile di Catanzaro, l’Università della Calabria, l’Ufficio Scolastico Territoriale, l’Ufficio del Garante per l’Infanzia e l’adolescenza, la Camera Minorile, l’Associazione Matrimonialisti, la Società italiana di pediatria e società di medicina degli adolescenti.

Anche se non presenti all’incontro di ieri, hanno dato la loro disponibilità sia Confindustria Cosenza che la Camera di Commercio.

L’esigenza di istituire un tavolo interistituzionale è nata dalla consapevolezza che l’azione sanitaria, a favore degli adolescenti, è più efficace quando è sostenuta da una integrazione con altri soggetti istituzionali.

La costituzione  del gruppo interistituzionale –è stato osservato durante l’incontro dai rappresentanti dei diversi livelli istituzionali – è fondamentale per poter attuare un programma specifico di protezione per gli adolescenti che si trovano a vivere un’età particolarmente delicata e dai confini sfumati.

Tutti i partecipanti hanno accolto favorevolmente l’iniziativa dichiarandosi disponibili a collaborare con azioni concrete  consapevoli che :

  • gli interventi di natura sociale avvengano a forte integrazione con quelli sanitari mediante l’individuazione di azioni di protezione sociale tese a prevenire o a limitare i rischi connessi al disagio sociale che possano pregiudicare il pieno successo dei trattamenti sanitari o favorire l’instaurarsi della malattia;
  • l’Organizzazione mondiale della Sanità stima che circa il 18% delle patologie in età adulta potrebbero essere evitate con tempestivi interventi in età infantile o adolescenziale;
  • esiste per gli adolescenti un’area – cosiddetta “area grigia”, di confine, nella quale rientrano il disagio psicologico che ha una valenza clinica e il disagio psico-sociale con situazioni multiproblematiche e che queste situazioni non trovano una risposta organica e integrata, ma solo una presa in carico  parziale e frammentata tra differenti servizi sociali e sanitari.

 

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