COSENZA – Un progetto di orticoltura urbana promosso dall’Amministrazione comunale insieme alla Coldiretti e da estendere al mondo della scuola perché in ogni istituto scolastico del territorio cittadino vi sia uno spazio, grande o piccolo che sia, da destinare alla coltivazione di prodotti a chilometro zero per diffondere nei ragazzi, sin dall’età scolare, la cultura del rispetto dell’ambiente e della biodiversità, del cibo e del mangiar sano. Questa, a grandi linee linee, l’iniziativa promossa, in collaborazione con Coldiretti e la Fondazione “Campagna Amica”, dall’Assessorato alla crescita economica urbana del Comune di Cosenza guidato da Loredana Pastore.
Questa mattina, nel corso di un primo incontro, svoltosi a Palazzo dei Bruzi, il progetto è stato portato a conoscenza dei dirigenti scolastici degli istituti comprensivi della città.
Quello dell’orticoltura urbana è uno dei temi che si sta particolarmente affermando nelle città grazie alla spinta propulsiva della Fondazione “Campagna Amica” che, sul territorio nazionale, ha creato un vero e proprio format, quello del progetto denominato “Orto amico in città”. Dall’intuizione dell’Assessore Loredana Pastore, pienamente condivisa dai consiglieri comunali Andrea Falbo e Roberto Bartolomeo, è nato il proposito di estendere il progetto anche nelle scuole affinché all’interno degli spazi che si andranno ad individuare e di cui ogni istituto dispone, si possa implementare un vero e proprio orto scolastico capace di fornire dei prodotti da utilizzare eventualmente anche nelle mense.
Il progetto gode dell’imprimatur della Coldiretti , tant’è che all’incontro di questa mattina era presente il Presidente regionale Pietro Molinaro per il quale l’implementazione di un orto in ogni scuola della città equivale ad “un piccolo investimento su cui puntare con decisione” soprattutto perché la posta in gioco è abbastanza alta, considerata la ricaduta in termini di conoscenza, da parte dei ragazzi, per favorire la cultura e la diffusione dei cibi a chilometro zero o della cosiddetta filiera corta.
“Gli orti urbani – ha sottolineato nel corso dell’incontro l’Assessore Pastore – sono uno strumento didattico ormai ampiamente riconosciuto nelle scuole. Una ragione in più per estendere ai nostri istituti scolastici questo modello già adottato altrove e per far sì che i nostri ragazzi, che saranno poi i consumatori di domani, imparino a riconoscere il valore del cibo, privilegiando quello a chilometro zero e distinguendo tra i cibi che per arrivare fino a noi debbono percorrere chilometri che non si possono evitare (come accade ad esempio per il caffè, il cacao, in parte la frutta, i cereali e i formaggi) da quelli che percorrono chilometri evitabilissimi (come avviene, ad esempio, per la verdura, la carne, il latte e l’acqua). Anche in questo caso occorre, pertanto, lavorare ad un riequilibrio capace di tener d’occhio i chilometri ed anche le stagioni. Ed è giusto che chi frequenta le nostre scuole lo sappia e approfondisca queste tematiche con un impegno diretto sul campo”.