COSENZA – Risale a pochi giorni fa il sopralluogo che il sindaco Mario Occhiuto ha compiuto personalmente, accompagnato dai tecnici comunali, a Vico Santa Lucia, popoloso quartiere nel cuore del centro storico, afflitto da atavici problemi che sono notoriamente sia strutturali che sociali.
Il primo cittadino ha preso diretta visione degli interventi di bonifica che l’Amministrazione ha messo in atto per rendere più vivibile e più bella questa parte della città dove presto, in seguito all’energica operazione di pulizia già avviata, si vedrà anche l’innesto di cespugli e aiuole per creare un polmone verde accanto all’antichità delle pietre.
Come quasi tutta la parte antica della città, Santa Lucia versa in uno stato di degrado che interessa in pratica tutti gli aspetti tipici di un contesto urbano tanto particolare. In passato sono stati fatti alcuni tentativi di intervento, ma tutti parziali e in quanto tali non risolutivi.
Operativamente, in parallelo ad un primo intervento di bonifica dello slargo adiacente il Vico San Tommaso, si sta approntando un progetto pilota, replicabile in altre zone del centro storico. “Il progetto – spiega al riguardo il sindaco – che sarà realizzato a breve poiché abbiamo recuperato un vecchio finanziamento regionale, prevede innanzitutto un intervento di accessibilità ai fini della protezione civile. La piazza sarà il punto di arrivo di una via carrabile, avente anche la funzione di unica vera via di fuga e di soccorso per il quartiere”.
Il tracciato è stato individuato intercettando alcuni ruderi ed edifici pericolanti, privi di valore storico-artistico e che metterebbero seriamente a rischio la pubblica incolumità in caso di terremoto: dunque saranno demoliti prima che a ciò provveda una scossa sismica, in maniera incontrollata.
Il progetto, prevede inoltre la ristrutturazione e la messa in sicurezza di alcuni edifici (che potranno ospitare anche chi dovrà abbandonare manufatti pericolanti e igienicamente inaccettabili) e, soprattutto, grazie alla nuova via d’accesso, renderà conveniente ai privati tutti quegli interventi di ristrutturazione che oggi, in mancanza di una via di accesso sia pure per piccoli mezzi, risultano improponibili. Ciò vale anche per la demolizione dei ruderi pericolanti, senza contare il risparmio di risorse finanziarie nel realizzare le nuove opere pubbliche non più “a spalla d’uomo” ma con mezzi adeguati. In tal modo ogni euro di denaro pubblico speso sarà moltiplicato, secondo i principi della buona pratica amministrativa che non consideri la sicurezza un onere passivo, un prezzo da pagare a discapito di altri benefici, ma un investimento a brevissimo termine.