Lettera al Papa dalla Locride

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I sindaci di Locri e di Gerace, Giovanni Calabrese e Giuseppe Varacalli, hanno inviato nei giorni scorsi una lettera a Papa Francesco in merito alla vacanza della sede vescovile della Diocesi di Locri-Gerace, che dura ormai da cinque mesi.

Da quando il precedente mons. Giuseppe Fiorini Morosini, infatti, è stato trasferito alla guida dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, nella Locride non è stato ancora nominato un successore.

L’attenzione del Santo Padre è stata richiamata dai due sindaci soprattutto in virtù della delicatezza e della complessità di un territorio e di una comunità come quella da loro amministrata. Un comprensorio di ben 42 comuni e circa 140 mila abitanti che, come si legge nella lettera, “ha dovuto, suo malgrado, subire “offese” e sopportare “ferite” di cui ancora porta i segni per colpa d’una sparuta minoranza ed a volte riacutizzati da certa informazione non sempre benevola ed obiettiva ma facilmente criminalizzante”. Una situazione che relega la Locride agli ultimi posti delle graduatorie europee (ed anche della stessa Calabria) in tema di occupazione, sviluppo, servizi, infrastrutture e altro.

Da qui la necessità di una guida spirituale forte e carismatica che sappia essere “pastore tra la gente di cui voglia ascoltare e recepire sentimenti, ansie, istanze, gioie e preoccupazioni”. Una presenza attiva sul territorio che sia in grado di infondere la giusta speranza ad una popolazione che non intende cedere alla rassegnazione della propria difficile condizione. Una figura, come evocato ancora da Calabrese e Varacalli, a cui poter fare riferimento come “baluardo di giustizia morale e sociale”.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

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