Un’altra storia a lieto fine grazie all’impegno e alla passione dei sanitari e dei volontari del Centro Recupero Animali Selvatici della Provincia di Catanzaro, che ha sede all’interno del Parco della Biodiversità Mediterranea: questo pomeriggio sono state liberate, nel cuore del Parco, due splendide poiane che erano state ricoverate in seguito a shock da impatto. I due volatili erano finiti contro delle vetture scendendo in picchiata alla ricerca di cibo, e sono sopravvissuti grazie alle cure del Cras, diretto da Debora Giordano. A lanciare le poiane verso la ritrovata libertà, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, e la dirigente del settore competente Rosetta Alberto.
Il presidente Bruno ha colto l’occasione per visitare la sede del Cras, accompagnato dal veterinario Fabio Castagna, presenti anche i volontari del WWF Catanzaro Onlus, che proprio ieri hanno avuto notizia della concessione di una sede sociale nel cuore del Parco della Biodiversità Mediterranea, volontari e uomini della Polizia Provinciale, raccogliendo direttamente le testimonianze di chi si adopera quotidianamente per fare di questo un centro d’eccellenza al servizio della natura.
Il veterinario Fabio Castagna afferma: “Dal novembre 2005 a dicembre 2014, su un totale di 3.600 animali, tra uccelli, mammiferi e rettili, transitati presso il CRAS, oltre 1700 sono stati gli esemplari completamente riabilitati e reimmessi in natura. Incremento nei recuperi e un decremento nei deceduti e negli irrecuperabili che risalta anche comparando i dati inerenti gli esiti nazionali con quelli della struttura catanzarese”.
Salvaguardia, dunque, intesa come tutela del patrimonio faunistico nell’interesse della comunità nazionale e internazionale, non solo attraverso la riabilitazione clinica e la successiva liberazione nelle zone naturali, nei periodi crono-climatici idonei, per le specie selvatiche autoctone rinvenute in condizioni di difficoltà (feriti, traumatizzati, orfani, immaturi, ecc.), ma anche attraverso l’impegno ad arginare il dilagare di specie alloctone. Queste ultime andrebbero infatti a minare l’equilibrio del sistema ambientale, in quanto spesso particolarmente prolifiche e aggressive nei confronti delle specie autoctone e non potendo essere reimmesse in natura – così come gli irrecuperabili – vengono ospitate nel Centro e nel Parco della Biodiversità Mediterranea di Catanzaro per finalità educative. Attraverso visite guidate, infatti, sono stati creati dei veri e propri percorsi di educazione ambientale per i ragazzi in età scolare atti a stimolare i giovani, mediante l’esplorazione, l’osservazione e il contatto, a familiarizzare con “il mondo degli animali selvatici”, -ormai sconosciuto a causa dei frenetici “ritmi moderni” – e a far comprendere il valore della biodiversità, l’importanza della consapevole conservazione e responsabilità nei confronti della natura, da possedere e tramandare alle future generazioni. Non solo tutela ma anche promozione del paesaggio della Biodiversità calabrese: a sancirla è stata la convenzione stipulata tra il CRAS di Catanzaro e il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali – CFS – Ufficio Territoriale Biodiversità, per la realizzazione di attività condivise finalizzate alla promozione delle aree protette della Sila Catanzarese.