CATANZARO – A seguito delle continue e ingiustificate prese di posizione del Presidente di Federfarma Catanzaro, Dott. Defilippo, interviene il Direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Dott. Gerardo Mancuso, per fare chiarezza su una vicenda che nel mese di marzo 2013, ha trovato la sua soluzione nella definizione di un accordo con la stessa Associazione, che l’Asp ha sempre rispettato e spiega:
“Non ho risposto in questi giorni alle polemiche e minacce di “serrata” da parte di Federfarma solo per evitare di alimentare discussioni che, a mio avviso, devono trovare posto solo nei tavoli tecnici e non per strada. Tuttavia oggi, dopo i soliloqui del Dott. Defilippo, devo dare una risposta ai cittadini, che continuano a pagare balzelli e tasse per colpa di chi nel passato ha generato sprechi, sperperi ed inefficienze. Appena dopo il mio insediamento, circa tre anni fa, ho dovuto subito fare fronte alle richieste dei farmacisti per un ritardo dei pagamenti di circa 6 mesi. Ritenendo legittime le richieste nel gennaio del 2012, arrivammo ad un accordo che prevedeva l’avanzamento dei pagamenti con un ritardo concordato di 2 mesi, escluso il tempo tecnico per la contabilità delle ricette. Nel periodo successivo, con grandi sacrifici e con grande responsabilità, sono riuscito a raggiungere i termini dell’accordo, che si è arricchito anche del pagamento degli interessi legali per il ritardo accumulato e ciò è stato accolto da Federfarma con soddisfazione esternata anche sui quotidiani e sulle emittenti televisive. Risalgono infatti allo scorso mese di marzo le espressioni di “gratitudine e apprezzamenti” da parte dello stesso Presidente di Federfarma Defilippo, “in nome proprio e di tutti i titolari di farmacia della Provincia di Catanzaro” perché “lo sforzo intrapreso dall’Asp ha permesso di salvaguardare l’integrità del servizio farmaceutico territoriale e la salute dei cittadini”.
Siamo riusciti a fare avanzamenti di pagamenti per circa 16 milioni di euro che rappresenta una cifra enorme. Ora leggo dalla stampa che il ritardo dei pagamenti ai farmacisti causerà una “serrata”, con la chiusura delle farmacie, inizialmente prevista per giorno 7 gennaio e poi differita al 7 febbraio. Questo mi dispiace, perché il ritardo di cui si parla non esiste visto che paghiamo rispettando gli accordi stabiliti e paghiamo anche gli interessi sui ritardi. Abbiamo pagato, proprio giorno 4 gennaio l’ultima volta, circa 6 milioni di euro. Se il ritardo di cui si parla è quello di 10 giorni con cui abbiamo inviato in ragioneria i mandati, allora siamo alla frutta, non mi pare sia elemento di discussione né tantomeno di una dichiarazione di uno sciopero. Non esiste azienda che paga puntualmente come paga la ASP di Catanzaro, anzi ci sono fornitori che avanzano pagamenti da circa un anno e non dicono niente, chiedono, con grande rispetto per quello che facciamo, l’avanzamento dei pagamenti e mai minacciando scioperi o serrate, ma taluni farmacisti sono altra cosa! Potrei sospettare allora che altri sono i motivi, gli interessi di corporazione, i privilegi , ma mi risulta difficile, conoscendo la gran parte dei farmacisti che appaiono come professionisti ineccepibili e persone perbene. Ho parlato con tanti farmacisti che hanno espresso soddisfazione per i rapporti con l’Azienda Sanitaria. Allora c’è altro. Qualche mese fa Federfarma chiese una cosa che abbiamo ritenuto illegale, cioè pagare gli interessi bancari, come se un cittadino che fa un prestito in banca chiedesse al Comune o alla Regione di pagare gli interessi per il prestito. A questa richiesta abbiamo detto no e diremo no, perché siamo a favore di comportamenti legali e attività normali, non amiamo privilegi e cerchiamo di condurre un’azione di risanamento equa e corretta. Cedere a richieste incoerenti significherebbe non fare il bene dei cittadini. Stiamo mettendo a posto i conti, stiamo cercando di colmare i debiti che nella sola Azienda Sanitaria di Catanzaro abbiamo trovato essere di 230 milioni di euro, stiamo cercando di eliminare le lobby e i gruppi di interesse, stiamo cercando di ristabilire le regole ed applicare le leggi, che questo non stia bene a qualcuno lo capisco, ma andremo avanti per la nostra strada senza indugi. Per quello che ho detto, lo sciopero indetto da Federfama mi pare non sia fondato su elementi sostenibili, ma se ci sono altri motivi validi , che francamente mi sfuggono, sono aperto alla discussione, sono aperto ad incontrare Federfarma. Se ciò non sarà possibile studieremo altre possibilità per offrire al cittadino servizi più efficienti ed in linea con la migliore gestione delle risorse economiche pubbliche.”