COSENZA – Presidio in piazza ’11 settembre’ oggi pomeriggio alle ore 18. Per chiedere la scarcerazione delle persone arrestate in seguito alla manifestazione fatta a Roma il 12 aprile, tra l’altro, per casa, reddito e lavoro e «contro il governo Renzi, l’austerity, il jobs act e il piano casa». Tra gli arrestati anche Matteo, catanzarese che studia a Cosenza e che fa parte di LSA (Laboratorio Sociale Autogestito) dell’università ‘Assalto’ e di SPA (Spazio Precario Autogestito) ‘Sparrow’ . Proprio le due organizzazioni ieri, con una nota su facebook, hanno lanciato l’iniziativa del presidio sposata da movimenti e organizzazioni cosentine. Intanto la solidarietà e l’indignazione corrono sul web insieme a foto e video delle violenze tramite l’hashtag #12A.
«Il 12A – si legge nel comunicato di LSA Assalto e di SPA Sparrow – è stato il primo corteo d’ opposizione sociale al governo Renzi, il terzo governo dell’austerity senza alcuna legittimazione elettorale, che sta portando avanti un attacco violentissimo ai soggetti che sin dall’inizio stanno pagando cara la crisi.. Dal job act che riduce il lavoro già precario, mal pagato e senza diritti in totale schiavitù, fino al piano casa Lupi che all’articolo 5 cancella il diritto di residenza e dunque i diritti politici e di cittadinanza a chi occupa un immobile. Il tutto in una cornice di consenso mediatico senza precedenti, che spinge a riformare le istituzioni dello stato in senso ancora più autoritario».
«La risposta che hanno dato i movimenti antagonisti, da quelli per il diritto all’abitare, ai notav, nomous, alle battaglie territoriali contro l’avvelenamento dei territori, a studenti, disoccupati, migranti e precari è stata determinata, compatta e radicale – prosegue la nota – manifestando chiaramente l’incompatibilità e l’indisponibilità di subire ancora le misure lacrime e sangue imposte dall’europa delle banche. Il 12a ha portato nei fatti l’assedio ai palazzi del potere, ai ministeri responsabili di questo ennesimo e brutale attacco alle nostre vite rompendo la favola bugiarda di un paese pacificato con l’avvento del governo Renzi. La reazione dello stato è stata come al solito violenta e repressiva con delle fortissime cariche che da via Veneto sono arrivate fino a piazza Barberini, pestando indiscriminatamente il corteo che compatto ha saputo difendersi e tutelarsi raggiungendo tutti gli obbiettivi che si era prefissato».
Continua il comunicato: «siamo consapevoli che non si tratta ne di un inizio e ne tanto meno di una fine, ma di un processo di lotta che dal 19 ottobre scorso continua a mettere in seria difficoltà i governi del PD, principale alfiere delle politiche di austerità europea, come dimostrano le reazioni poliziesche ed isteriche di questi giorni con sgomberi, cariche, manganellate ed arresti…Tutto questo non ci meraviglia ma ci rende ancora più consci della forza dei movimenti che sta nel conflitto, nelle strade, nelle occupazioni che sottraggono alla rendita ed alla speculazione dei padroni spazi per creare forme di vita comunista, forme di riappropriazione diretta di reddito..»
La nota si conclude con la richiesta di «immediata scarcerazione di tutti i compagni e le compagne catturate dalla repressione di ieri…Con un pensiero particolare al nostro fratello Matteo che speriamo di poter riabbracciare il prima possibile….La primavera è appena cominciata, liberi tutt@ subito!!….».