Mario Occhiuto: “Non si torna indietro”

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COSENZA – Il presidente della Provincia e Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, scrive ai cittadini parole forti, intrise di vigore. Elogiando una cultura forse dimenticata, Occhiuto vuol far rifiorire una Bellezza esteriore della città, la quale è possibile solo risvegliando quella interiore delle persone.

Governare i processi di trasformazione fisica e di gestione di una città equivale un po’ all’esercizio di un’arte civica. La città è come un organismo vivente: va trattata con cura e delicatezza, come facciamo con le persone che amiamo. Il nostro territorio invece è come se fosse stato violentato per tanti anni allo scopo solo di soddisfare le peggiori bramosie della classe dirigente e politica, assecondando allo stesso tempo le aspettative di tutti coloro che riuscivano ad instaurare meccanismi di scambio. Bramosie di potere, di arricchimento personale, di clientelismo.

Sono stati costruiti quartieri senza identità, sono state messe in campo politiche attive per svuotare il centro storico e lasciarlo al degrado, ad ognuno è stato consentito di abusare degli spazi e delle attrezzature comuni. I servizi sono stati tutti lasciati allo sbando così alimentando la mancanza di senso civico e annullando nel tempo la coscienza etica del cittadino e l’abitudine al rispetto nei confronti degli altri. Hanno puntato su operazioni di facciata utilizzando il populismo attraverso la strumentalizzazione della povertà e della miseria, e per ammantare il clientelismo con azioni di falso welfare; la cultura è stata ridotta alla presentazione di libri e all’intitolazione delle strade.

È stata alimentata la povertà per tenere appositamente le persone sotto il giogo della politica e di pochi prepotenti, anziché indirizzarle verso un proprio personale riscatto e verso l’affermazione della dignità lavorativa (come noi abbiamo fatto per esempio con i lavoratori delle coop). La Bellezza della città e del territorio è fonte di ricchezza che alimenta il turismo e le attività terziarie, soprattutto nelle aree non industrializzate; ma qui al contrario un territorio (non solo quello urbano) di grande valenza paesaggistica e dotato di grandi risorse ambientali e culturali è stato distrutto dall’insipienza, dalla rozzezza, dagli interessi deviati di chi ha governato nel passato.

Hanno fatto credere a tutti che la Bellezza e la sostenibilità non contino, che siano ininfluenti e secondarie e addirittura superflue e dannose per le attività che riguardano la costruzione e la gestione del territorio. Ma la Bellezza della città non è solo un fatto formale, e ha a che fare con la bellezza interiore delle persone, con il progresso civile di una comunità. La città ha una vita molto più lunga di quella di un uomo: per un uomo (e per un amministratore) cinque o dieci anni sono molti, ma per una città sono molto molto pochi. E noi invece in pochi anni -pure in controtendenza rispetto alla crisi generale in atto- siamo riusciti ad avviare un forte programma di cambiamento e di rinnovamento che investe anche i processi di formazione della coscienza civica dei cittadini, invertendo il degrado fisico e sociale in corso ormai da decenni.

Operiamo ogni giorno per la riscoperta e la ricostituzione della Bellezza della città, che è soprattutto la ricerca della bellezza interiore nelle persone che la abitano e la concretizzazione delle loro migliori aspettative e dei loro sentimenti più positivi. Questa è la vera cultura: quella finalizzata ad obiettivi di crescita sostenibile del territorio attraverso percorsi di coesione sociale e di progresso complessivo della comunità delle persone, in modo da non alimentare le divisioni e l’odio sociale. Ecco perché non è possibile una nuova involuzione. Tranquilli, indietro non si torna.

Mario Occhiuto

 

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