Michele Drosi analizza la situazione interna del Pd catanzarese

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Riceviamo e pubblichiamo da Michele Drosi, Vice segretario provinciale vicario del Partito democratico di Catanzaro: 

“Meraviglia molto che dopo i risultati positivi ottenuti alle elezioni regionali con la vittoria straripante di Mario Oliverio, dopo la conquista della Provincia di Catanzaro con l’affermazione di “Aggregazione democratica” guidata da Enzo Bruno, piuttosto che concentrasi sulle nuove responsabilità assunte in capo al Pd ed essere forza di governo, si preferisce mettere in campo una conflittualità prevalente che non serve a nessuno, come emerge in alcune affermazioni a mezzo stampa (come quelle di oggi che portano la firma di Alcide Lodari).

Quello da mettere in campo, in questo momento, è sforzo unitario per un partito che nel suo ruolo di forza di governo deve dare risposte ai calabresi al livello regionale, così come nella Provincia di Catanzaro, deve affrontare tutte le questioni aperte esistenti in maniera equilibrata e concreta.

E’ importante riprendere l’iniziativa politica. A tal fine ho sollecitato il presidente a convocare assemblea provinciale, come da sei mesi a questa parte, e avevamo stabilito una data: mi meraviglio e non capisco perché non ha dato attuazione a quanto concordato.

Avevamo chiesto una riunione dell’assemblea provinciale per analizzare i dati elettorali, e discutere delle prospettive che derivano positivi risultati ottenuti grazie all’impegno di tutto il gruppo dirigente provinciale. Così non è stato fino ad oggi. Mi auguro che al più presto si convenga una data per consentire una discussione collettiva dove ciascuno possa esprimere la propria opinione per poi arrivare alla giusta sintesi per garantire la forza che compete ad un Partito che ha responsabilità di governo.

Apprezzo l’operato del presidente della Regione Mario Oliverio che, a pochi giorni dal suo insediamento, si è già messo al lavoro per affrontare emergenze e questioni dirimenti e pregiudiziali per il rilancio economico e sociale della Calabria. Così come esprimo apprezzamento per il lavoro condotto da settimane dal presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, anche nella veste di segretario provinciale che proprio assieme all’organismo provinciale ha saputo costruire un’azione programmatica e un’alleanza che ci ha consentito di vincere e di governare la Provincia. Sta conducendo un lavoro importante, costituito di presenza nel territorio dove raccoglie e registra i problemi per poi costruire le risposte necessarie. Un grande significato in questa direzione di coinvolgimento do anche alla convocazione dell’assemblea dei sindaci della provincia che si terrà domani per una prima riflessione sulla bozza del nuovo statuto dell’ente. Seppure modificata nella metodologia della elezione, la Provincia mantiene per intero deleghe e competenze. Di queste questioni il partito deve prioritariamente occuparsi ed discutere, avanzare proposte e costruire soluzioni nell’interesse delle comunità amministrate.

Davanti a queste responsabilità, il Partito democratico ai vari livelli merita una organizzazione che lo renda più aderente ai nuovi e ben più gravosi compiti. Ma una strutturazione e una organizzazione diverse del partito non si realizzano con i diktat o con le pregiudiziali che sono del tutto strumentali, ma con una presa di coscienza e una assunzione di responsabilità collettiva. Su tutte queste questioni la segreteria provinciale guidata da Enzo Bruno ha già cominciato a discutere con i tempi e la gradualità necessari, perché tutti quanti abbiamo a cuore l’esigenza di avere un partito. Un Pd che, comunque, sta già facendo bene la sua parte con diverse iniziative che hanno registrato la presenza di esponenti del governo centrale per affrontare problemi importanti che vanno dal lavoro, al dissesto idrogeologico alle infrastrutture.

 Un Partito che quotidianamente nella sua condizione di partito ormai “leggero” e che pure opera in condizioni difficili saprà farsi carico delle esigenze e dei problemi delle varie aree della Provincia a cominciare dalla città di Lamezia, dove si vota in primavera come a Soverato, e a Catanzaro dove sussistono condizioni politiche articolari e dove c’è bisogno di eleggere al più presto gli organismi direttivi”.

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