Nasce ad Amantea un laboratorio politico culturale, Il Cantiere. Si tratta di un movimento di tipo orizzontale, fatto da uomini e donne che si riconoscono nelle idee e nei valori del centrosinistra. “E’ un luogo di incontro e di lavoro, una opportunità di discussione e confronto su temi che riguardano la “gente normale” dice uno dei fondatori Enzo Giacco, che insieme al consigliere comunale Vincenzo Pugliano intende portare il movimento in tutta la Calabria.
L’obiettivo è quello di dare un contributo al necessario ripensamento della politica, in termini di uomini, strategia ed obiettivi, favorendo la partecipazione attiva dei territori e dei cittadini nelle proposte e nelle scelte.
Il primo appuntamento del Cantiere è stato un interessante e partecipato incontro sul tema: Da “il caso Fallara” ad un nuovo modello di protagonismo cittadini. Organizzato ad Amantea dal laboratorio politico e culturale “Il Cantiere”.
Presenti: il giornalista dell’ Unità, Gianluca Ursini, il consigliere regionale Demetrio Naccari, Franco Laratta, deputato uscente, i consiglieri comunali Marco Ambrogio (Cosenza); Giovannino Russo (Vibo Valentia), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), sindaci e amministratori comunali di diversi centri calabresi. Ha presieduto Vincenzo Pugliano.
Per Franco Laratta “in Calabria i partiti hanno fortemente abbassato la soglia di attenzione e di lotta verso la criminalità organizzata. La cosa che più preoccupa è che la ndrangheta controlla ormai buona parte delle istituzioni, è padrona assoluta di larga parte del territorio calabrese, nel silenzio assoluto di buona parte della politica e della società civile. La criminalità organizzata ( sostenuta dalla massoneria deviata) sta conquistando la Calabria. Controlla affari leciti e illeciti e si arricchisce sempre di più. Fa affari in diverse regioni italiane e tanti altri Paesi del mondo.
Se non c’è una forte reazione politico-istituzionale, e una dura reazione della socieyà civile, la Calabria rischia di perdere la sua battaglia per la legalità”
Giuseppe Falcomatà: “Il caso Fallara” è il manuale del cattivo amministratore, per chi si affaccia alla politica all’interno delle istituzioni, infatti, basterebbe non fare ciò che c’è scritto in questo libro per essere un amministratore onesto e virtuoso. Basti pensare che a quasi un anno dalla pubblicazione, gli autori del libro non hanno ricevuto neppure una querela. “Il caso Fallara” è lo specchio di cosa sia successo a Reggio negli ultimi dieci anni: una gestione strumentale e per fini personali delle casse comunali che ha portato il Comune ad accumulare debiti per oltre 110 milioni e ha condotto all’onta dello scioglimento per mafia. Adesso bisogna tornare a dare delle risposte ai cittadini: non basta più essere differenti, i cittadini di Reggio ci chiedono come uscire da questo tunnel e se vogliamo essere classe dirigente dobbiamo essere capaci di rispondere a queste istanze.
Demetrio Naccari: “il modello Reggio propugnato dall’amministrazione Scopelliti in realtà non è mai esistito. E’ esistito piuttosto un utilizzo strumentale delle risorse dei cittadini per finanziare una scalata alle cariche istituzionali che ha sottratto ai reggini ed alle nuove generazioni il futuro. Oggi Reggio non offre una garanzia di esigibilità ai diritti sociali dei cittadini per mancanza di risorse e il piano di riequilibrio deliberato dalla triade rischia di essere uno strumento per non fare emergere le responsabilità e far pagare ai cittadini la mala gestio del passato. La pressione tributaria è diventata insopportabile e rischiamo di non potere puntare ad obiettivi di crescita economica nell’immediato. Dalla vicenda Scopelliti-Fallara dobbiamo partire per affermare un modello vero che aumenti il controllo sociale e coinvolga i cittadini nelle scelte di governo.
Dello stesso parere anche Marco Ambrogio e Giovannino Russo che hanno anche denunciato le difficili condizioni in cui operano nelle loro realtà. Insieme al rischio che corre chi combatte apertamente l’illegalità e la corruzione.
Il Caso Fallara è stato poi ampiamente illustrato all’ampia platea dall’autore Gianluca Ursini. Il tutto raccontato nel libro-inchiesta che ha portato alla luce quegli scandali che hanno caratterizzato la vita degli ultimi 10 anni del comune di Reggio Calabria, oggi sciolto per mafia.