Occhiuto risponde a Paolini sulla brochure turistica

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COSENZA – “Ho già chiesto personalmente scusa a tutti colori si siano sentiti urtare la sensibilità, e l’ho fatto attraverso un mio diretto intervento sui social network dove è esplosa ovviamente una polemica”. Il sindaco Mario Occhiuto non si è difatti tirato indietro, attraverso un confronto su Facebook, rispondendo pubblicamente a quanti hanno ritenuto offensiva per la città di Cosenza la brochure turistica promossa dall’Amministrazione comunale con l’’immagine di Heinrich Himmler che aveva quale unico significato il rimando storico associato alla vicenda della ricerca del tesoro del re dei Goti Alarico.

“Mi preme comunque ribadire ancora una volta i concetti espressi – aggiunge Occhiuto – affinché quanto successo non diventi motivo di eccessiva e subdola strumentalizzazione politica”.

Il riferimento del primo cittadino è al capogruppo del Pse in Consiglio comunale, Enzo Paolini, che in queste ore ha sparato a zero sull’Esecutivo.

“Troppo facile e scontato da parte sua – sottolinea Occhiuto – Fra l’altro mi stavo proprio chiedendo quando sarebbe spuntato fuori l’avvocato Paolini in questo contesto. Probabilmente l’esponente socialista era distratto quando questa Amministrazione rinsaldava i legami profondi fra la città e la cultura ebraica.  Si trovava forse in viaggio quando lo scorso dicembre proprio a Cosenza abbiamo lanciato per il secondo anno un messaggio di pace e speranza in occasione della festa della luce, con la partecipazione della comunità ebraica di Napoli sezione Calabria. Iniziativa che, insieme alla nostra scelta di inserire fra le illuminazioni artistiche natalizie anche dei simboli ebraici, ha attirato l’attenzione sulla città del giornale Times of Israel.  L’ho detto – prosegue Occhiuto – Himmler è uno dei peggiori criminali della storia dell’Umanità, e noi non abbiamo niente a che vedere con questo crudele assassino. Questo è il nostro giudizio. Ma il fatto che sia stato inviato a Cosenza alla ricerca del tesoro di Alarico dal Reich è degno di nota perché avvalora la tesi della possibile esistenza dello stesso tesoro. Tutto qui. Nessuno ha mai lontanamente associato il suo nome alla città per altri motivi. Si poteva anche evitare la foto, ma nell’esposizione dei fatti storici non esiste l’etica, altrimenti semplicemente non ci sarebbe più neanche la storia da tramandare. Si è trattato in sintesi di una svista di cattivo gusto estetico, se vogliamo, di chi ha curato la grafica per conto del Comune e ha inserito un’immagine riferita ad una citazione nel testo. Me ne assumo direttamente la colpa, se qualcuno è alla ricerca di un ‘responsabile’ che, però, non dovrebbe avallare lo sciacallaggio dei soliti noti, pronti a gettarsi a gamba tesa su terreni fertili per spargere veleno. Come ha annunciato l’assessore Rosaria Succurro – conclude il Sindaco – elimineremo dalle prossime ristampe la foto di Himmler”.

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