PENTONE (CZ) – Presentato nei giorni scorsi, presso la chiesa ‘San Nicola di Bari’, il documentario ‘La Madonna di Termine, tra Storia, Spiritualità e Speranze’. Il doc a cura di Esperia TV e parrocchia ‘San Nicola di Bari’, alla regia porta la firma di Domenico Riccelli. Alla presentazione, oltre al regista, sono intervenuti il parroco Don Gaetano Rocca, il sindaco di Pentone Michele Merante e Amerigo Marino (storico). Durante la proiezione del trailer i presenti si sono commossi. La Festa della Madonna di Termine, infatti, è vissuta intensamente da molti pentonesi e costituisce un punto di riferimento che trascende l’ambito religioso. Le immagini del documentario ne catturano le emozioni e ne raccontano le voci, i diversi modi di viverla. Secondo le tre direttrici indicate nel titolo: storia, spiritualità e speranze.
Potervi girare un doc è stato un dono per Domenico Riccelli che, per questo, ha ringraziato il parroco. Il regista ha spiegato che volutamente non sono stati usati effetti speciali. La parte storica è stata curata da Amerigo Marino, per la ricostruzione è stato menzionato il volume curato da Vincenzo De Laurenzi. Domenico Riccelli ha, inoltre, ringraziato chi gratuitamente ha collaborato alla realizzazione del documentario, Antonia Marino e Rita Paonessa. Il regista non nasconde l’amore per la sua terra e l’emozione di fare un documentario su una festa vissuta fin da quando era bambino.
Il documentario racconta la settimana di celebrazioni dedicate alla Madonna di Termine che, ogni anno, culminano nella seconda domenica di settembre. Anche a Pentone il culto mariano si basa sul racconto popolare dell’apparizione della Madonna a una contadinella, Maria Madia quella pentonese. Le tappe del culto sono state ripercorse da Amerigo Marino. Il valore della festa per credenti e non è stato evidenziato da Michele Merante. Il primo cittadino ha affermato che la festa sarà un punto di partenza e di investimento per il territorio.
Ha concluso Don Gaetano Rocca con lo sguardo rivolto al futuro e alla speranza. Secondo il parroco, è necessario riscoprire il nucleo autentico della tradizione, i valori che hanno ispirato il culto mariano: «solo così possiamo sperare di costruire un progetto comune».
Rita Paonessa