COSENZA – Proseguono gli appuntamenti congressuali per la Cgil di Cosenza: in particolare oggi è il turno di Flc, Fiom e Slc.
L’assemblea della Flc ha visto la conferma del segretario uscente, Pino Assalone, stesso discorso per la Fiom, con la rielezione di Antonio Dieni. La Slc cosentina, invece, si è sciolta, come tutte le altre organizzazioni provinciali di categoria, per confluire in un organismo unico regionale.
Le priorità della Flc Cgil sono state puntualizzate da Assalone, a cominciare dalla riconquista dei contratti di lavoro. Senza dimenticare la valorizzazione dell’istruzione e della ricerca pubblica, per invertire la tendenza negativa degli ultimi anni che riguarda anche l’Unical. “Bisogna dare certezza ai sistemi della conoscenza, garantire adeguati finanziamenti, un organico stabile e funzionale e modalità di reclutamento che superino il precariato nella scuola, nella università, nella ricerca e nell’Afam. E’ necessario inoltre garantire politiche e offerta formativa volte all’integrazione e alla multiculturalità, innalzare l’obbligo scolastico a 18 anni, finanziare le
politiche per il diritto allo studio con specifiche forme di sostegno a favore degli studenti medi e universitari, con la revisione del numero chiuso nelle università”.
Durante il dibattito congressuale della Fiom Cgil, spazio all’analisi del declino industriale e alle possibili strategie per invertire la rotta. Lo stesso Dieni, nella sua relazione, ha sottolineato la necessità, in Italia, di programmare “un’industria nuova, con idee e progetti tecnologicamente avanzati, che dia nuovo impulso allo sviluppo”. Per quanto riguarda la provincia di Cosenza, Dieni ha ipotizzato la creazione di un vero e proprio incubatore tecnologico, indicando i settori sui quali puntare: informatica, telecomunicazione, media, elettronica avanzata.
Sul versante della Slc Cgil, Pasturi ha evidenziato come nella nuova struttura regionale “saranno presenti i rappresentanti provinciali che avranno autonomia decisionale e di azione per dare voce ai territori”. Pasturi ha quindi tracciato un bilancio dell’attività svolta, rivendicando i risultati raggiunti. “In futuro saremo chiamati a fare ancora di più – ha concluso – soprattutto sul fronte dei call center, dove si vivono ancora troppe situazioni di precarietà”.