La prevenzione oncologica dovrebbe essere tra le priorità della gestione pubblica calabrese, ma secondo l’associazione Articolo32Calabria le repliche e contro repliche tra il consigliere Bevacqua e l’on. Ferro non lasciano ben sperare.
Stando alla rielaborazione della suddetta associazione, nella risposta a Wanda ferro, Bevacqua affermava che “l’attività svolta in seno alla III e IV Commissione nella precedente legislatura, pur avendo approvato – aggiunge il consigliere regionale – una bozza di risoluzione che prevedeva, tra l’altro, l’istituzione del registro tumori, di fatto si è tradotta in nulla, non essendo riusciti neanche a raggiungere l’obiettivo minimo della discussione in Consiglio regionale”. Sul punto Articolo32Calabria chiarisce che “il mancato obiettivo minimo indicato da Bevacqua, è diventato, oggi, obbligo morale, ancor prima che burocratico, da porsi a carico di questa Consiliatura, in quanto detta risoluzione venne licenziata solo in data 10 marzo 2014: sono ben noti a tutti i destini che, di lì a qualche mese, avrebbero interessato la trascorsa legislatura.
Ed ancora: in quella risoluzione, dopo aver dato atto che le diverse audizioni delle associazioni e comitati di categoria sul tema evidenziavano una serie di criticità nell’iter per l’istituzione dei registri tumori e nelle attività di monitoraggio e bonifica di siti che presentavano problemi ambientali e, più precisamente:
a) ritardi nella istituzione ed operatività del registro regionale dei tumori;
b) ritardi nella istituzione ed operatività dei registri provinciali con particolare riferimento alla provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia;
c) ritardi nella redazione dei piani di caratterizzazione ambientali nelle diverse matrici dell’aria, dei corpi idrici superficiali e sotterranei, dei rifiuti ed attuazione parziale degli interventi di bonifica dei siti già individuati;
d) ritardo nella redazione del piano delle bonifiche da amianto;
e) carenza di risorse umane ai vari livelli istituzionali (Regioni, ASP, Enti strumentali quali ARPACAL) e finanziarie per programmare ed attuare gli interventi previsti in tema di registro tumori e bonifica ambientale;
f) assenza di un sistema formale di coordinamento fra i vari enti istituzionali preposti (Arpacal, ASP, Dipartimento Ambiente) che potesse permettere una raccolta organica dei dati di interesse epidemiologico”.
Ora, tenendo conto delle attività svolte dalle commissioni in tutti questi mesi e dalle segnalazioni avanzate da associazioni e comitati che da diversi anni sono impegnati sui territori di riferimento per la istituzione dei registri tumori, nella seduta del 10 marzo scorso, ricorda Articolo32Calabria, la Commissione Attività sociali, sanitarie e culturali approvava, all’unanimità dei gruppi consiliari presenti, la risoluzione tramite la quale: da un lato, invitava “1. Il Dipartimento Regionale della Tutela della Salute a elaborare e a fornire alla Commissione una relazione esplicativa delle attività sin lì svolte ai fini della istituzione dei registri tumori, ai ritardi in essere nonché a fornire un cronoprogramma che individui i tempi di attuazione degli interventi programmati; 2. Il Dipartimento Regionale all’Ambiente ad elaborare e fornire alla Commissione una relazione esplicativa sullo stato di redazione dei piani di caratterizzazione ambientale nelle diverse matrici dell’aria, dei corpi idrici superficiali e sotterranei, discariche e impianti di smaltimento rifiuti, dell’amianto e degli interventi di bonifica ambientale ad oggi effettuati e quelli in itinere”; dall’altro, sollecitava “i Dipartimenti della Tutela della Salute e all’Ambiente di valutare, per quanto di loro competenza, idonei interventi sostitutivi nei confronti degli Enti inadempienti al fine di velocizzare le procedure amministrative riguardanti l’istituzione dei registri tumori e il monitoraggio e la bonifica dei siti inquinati”. La risoluzione impegnava inoltre la Giunta regionale “- a reperire le risorse umane da assegnare agli organismi regionali deputati al raggiungimento degli obiettivi indicati in premessa e a fornire nel contempo alla Commissione un quadro di dettaglio degli organici di personale necessari a superare i ritardi e le criticità segnalate; – ad individuare, nell’ambito della nuova programmazione comunitaria, strategie per un rafforzamento degli interventi di monitoraggio, analisi epidemiologica dei siti ambientali e di bonifica;- ad estendere a tutto il territorio calabrese il progetto “MIAPI”, (Monitoraggio e Individuazione delle Aree Potenzialmente Inquinate nella Regione Obiettivo Convergenza); – a porre in essere le necessarie azioni nei confronti del Dipartimento Ambiente per il completamento delle attività previste dal piano di bonifica dall’amianto; – ad adottare, nell’ambito di un efficace intervento epidemiologico, delle linee guida che prevedano l’istituzione di un unico organismo di coordinamento che coinvolga in una azione sinergica i Dipartimenti Regionali della Salute e dell’Ambiente, l’Arpacal e le Asp; – a richiedere ai Ministeri competenti di programmare specifiche indagini epidemiologiche sui siti inquinati”.
Alla luce di quanto fin qui esposto, Angelo Rossino, presidente dell’ass. Articolo32Calabria, “chiede a Bevacqua di dare risposte ai calabresi, con la massima chiarezza, sulle seguenti domande: Intende, o no, il Consigliere Bevacqua, farsi promotore presso il Consiglio Regionale affinché quanto licenziato trovi urgente attuazione? Intende, o no, il Consigliere Bevacqua, farsi promotore presso il Consiglio e presso la Giunta Regionale, affinché vengano le necessarie risorse, umane ed economiche, da assegnare con ogni urgenza ad ARPACAL ed alle ASP, affinché in tempi celerissimi questi due organismi possano contestualmente portare a termine il progetto “MIAPI” ed una massiccia campagna di prevenzione oncologica, allo stesso tempo attivando tutti i sub registri tumori provinciali e di conseguenza quello regionale?”