Rende, Miceli (M5S): “L’elogio della cattiva amministrazione. I Riformisti? Sono i nuovi restauratori”

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RENDE (CS) – Di seguito il comunicato del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle del Comunmiceli m5se di Rende:

“I riformisti? In meno di nove mesi si sono trasformati nei restauratori. L’operazione verità? Cose trite e ritrite già ampiamente denunciate dal Commissario Valiante ed utili per fare “controinformazione”… ma solo in campagna elettorale. La verità è che a Rende ormai anche la maggioranza giustifica l’operato del vecchio potere. La dimostrazione c’è stata nel corso dell’ultimo consiglio comunale dove siamo stati tacciati di disfattismo solo perché abbiamo chiesto che si mantenga fede alla parola data agli elettori rendesi: fare luce sui debiti, su chi li ha fatti e spiegare per filo e per segno dove sono andati a finire questi soldi. Iniziamo dalle “frasi fatte” ascoltate nel corso dell’ultima assise, lanciate lì dai membri dell’attuale maggioranza: “Quando si amministra è possibile sbagliare”, “Solo chi non fa rischia di non sbagliare”. E ancora, più nel dettaglio del “caso Rende” : “Può capitare che non si paghino le bollette del gas se queste non arrivano in Comune”, “Come si può immaginare di non pagare i pasti per le scuole…?”. Nessuno ha considerato, però, che le bollette del gas o le spese delle mense scolastiche si dovrebbero pagare rispettando leggi e bilanci, come fanno tutti i cittadini che pagano le tasse. Se no potremmo tranquillamente chiedere l’abolizione delle leggi e dei bilanci. E mentre alcuni consiglieri di maggioranza hanno elogiato i giochi alchemici con i bilanci, come se non si possa amministrare in maniera legale e onesta, nessuno di loro ha ricordato che la dissennata amministrazione delle casse comunali ci ha portato ad avere una commissione d’accesso nel nostro Comune e nessuno ha pensato che tutti questi debiti sono poi andati a ricadere sulle spalle dei cittadini rendesi in forma di tasse, con aumenti fino al 300% per i commercianti. Ma se si decide di giustificare chi ha creato il disastro economico nelle casse del Comune di Rende tutto cambia verso e nulla ha più senso. Noi, però, parliamo di voci di spesa messe a bilancio e mai pagate in tutti questi anni. Voci di spesa per servizi base che nulla hanno di straordinario, se non il fatto che nessuno le ha mai pagate andando  ad implementare quei debiti fuori bilancio stimati dal commissario, e previsti dal piano di rientro (rimodulato e non), in 16 milioni e mezzo di euro. Ma questi 16 milioni e mezzo di euro che fine hanno fatto? Come sono stati utilizzati visto che non si tratta di voci di spesa straordinarie? È davvero tutta colpa dei tagli del Governo? Crediamo proprio di no. Cosa diceva Manna nei confronti di queste spese in campagna elettorale? Era il 17 maggio del 2014 e l’allora candidato a sindaco sparava a zero: “A pochi giorni dal voto, ci si accorge che non si pagavano le bollette, con il rischio di far rimanere le scuole e le strutture pubbliche al buio. Ma perché le fatture non sono state pagate? I cittadini hanno il diritto di sapere e per questo sarebbe auspicabile che venisse resa pubblica tutta la documentazione relativa alla questione. Certo, è un  nuovo salasso che graverà ulteriormente sulle già disastrate casse del Comune e sulle spalle degli abitanti della città di Rende”. Ora il sindaco Manna ha la possibilità di dire tutta la verità ai cittadini rendesi che oggi come ieri “hanno il diritto di sapere”. Ma cosa succede invece? Un cambio di rotta? Il candidato a sindaco Manna chiedeva tutta la verità. Ma il sindaco di Rende Manna, frena sulla questione, giustifica le vecchie classi dirigenti e anzi apre al dialogo con chi ha rovinato economicamente questa città (beccandosi in pieno anche i loro voti contrari sui debiti fuori bilancio). Il 9 giugno 2014 – post elezioni un vittorioso neo sindaco Manna annunciava: “In una battuta: loro sono la restaurazione, noi i veri riformisti”. Oggi quei riformisti, per noi del Movimento 5 Stelle, son diventati i nuovi restauratori. Ai quali ricordiamo che per gli sbagli del passato non possono pagare i cittadini”.

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