COSENZA – “Cosenza si appresta a diventare una città opera d’arte. Una città la cui idea portante è quella di vivere come un grande scenario di eventi anche all’aperto, snodandosi lungo l’asse longitudinale che parte da Piazza Bilotti e arriva fino al cuore del centro storico”. La Cosenza dei prossimi mesi e dei prossimi anni è già ben chiara nella mente del Sindaco Mario Occhiuto che questa mattina ne ha delineato ancora una volta i contorni, in occasione del completamento del restauro e della riconsegna alla città della colonna dorica di Sacha Sosno, una delle tre colonne dell’artista franco-estone che fanno parte del Museo all’aperto Bilotti e che era stata danneggiata il 23 novembre del 2013, da un mezzo della società “Ecologia Oggi” che, del tutto involontariamente, l’aveva urtata, mentre stava effettuando una manovra, mandandola in frantumi. Questa mattina la statua è stata scoperta una seconda volta, dopo il restauro, ed è quindi tornata a far compagnia alle altre due colonne doriche del trittico di Sosno, ricomponendo l’unicum originario.
Alla cerimonia hanno partecipato, oltre al Sindaco Mario Occhiuto, il Presidente di “Ecologia Oggi” Eugenio Guarascio che si è fatto carico delle spese del restauro, attraverso l’assicurazione che ha coperto i danni causati dal mezzo della Società, l’Assessore alla Comunicazione, Turismo e marketing territoriale Rosaria Succurro e, soprattutto, il restauratore ed esperto di conservazione e restauro dei beni culturali Gianluca Nava che può essere considerato a tutti gli effetti il vero artefice di questo autentico miracolo, in considerazione del fatto che la colonna dorica di Sacha Sosno, al momento dell’incidente, si era smembrata in 35 frammenti. E il risultato finale del restauro è stato lungamente lodato questa mattina dal Sindaco Mario Occhiuto, che si è complimentato con Nava, mentre sul luogo dove è stata ricomposta la statua è intervenuta anche una festante scolaresca della scuola elementare “Giuseppina De Matera”. Ed è toccato proprio a due bambini il compito di scoprire la statua tornata a vivere e a fare bella mostra di sé nei ranghi del Mab, tra gli applausi del numeroso pubblico che ha affollato l’isola pedonale. Occhiuto ha ringraziato anche il Presidente di “Ecologia Oggi” Guarascio che ha materialmente sostenuto il restauro dell’opera.
“Gianluca Nava – ha aggiunto Occhiuto – è l’artefice principale di questa rimessa a nuovo e del recupero di tutti i pezzi identitari della nostra città che sta portando avanti con il progetto “RestArt” al cui completamento mancano solo i due monumenti di Piazza XV marzo.
Le sculture del Mab – ha detto ancora il primo cittadino – non solo verranno ulteriormente valorizzate attraverso una più corretta illuminazione, ma verranno accresciute con altre opere, come annunciato da Roberto Bilotti sulla stampa, che sta pensando di collocare in città una scultura di Pomodoro che, però – ha precisato Occhiuto – verrà probabilmente utilizzata per Piazza Santa Teresa”.
Nel disegno di città che sta prendendo corpo, il Sindaco Mario Occhiuto indica nel Museo virtuale di mille metri quadri di Piazza Bilotti “la porta di accesso agli spazi culturali della città, nella quale potrà avvenire una ricognizione più complessiva che faccia interagire i servizi culturali con le attività commerciali. Insomma, ha aggiunto Occhiuto, uno strumento di quella smart city che stiamo costruendo e che marcia di pari passo con la Città opera d’arte che parte dalla città nuova, continua con il museo virtuale, prosegue con Corso Mazzini con il Mab e con la nuova pavimentazione e il nuovo arredo urbano dell’isola pedonale, per arrivare nel cuore della città antica con il Complesso monumentale di San Domenico che stiamo recuperando (già speso circa un milione di euro, mentre sono in corso lavori per due milioni di euro già appaltati) per farne, come già sta avvenendo, un contenitore di altri eventi culturali e mostre.
Nel programma di recupero è compresa anche la piazza antistante, Piazza Tommaso Campanella, che sarà abbassata di quota”.
Massima attenzione Occhiuto dedica anche al recupero dei fiumi. “Lungo i fiumi stiamo realizzando – ha detto ancora questa mattina – opere di ingegneria naturalistica che renderanno gli argini sempre verdi e quindi più fruibili dai cittadini e dai turisti”.
Ma la fabbrica creativa e città opera d’arte di Occhiuto non finisce qui. Tra le altre realizzazioni indicate, il Museo di Alarico che prenderà il posto dell’Ex Albergo Jolly e poi il LungoFiume con i 27 box art, sorta di museo contemporaneo che arriva fino al Parco Acquatico e che sarà uno spazio prevalentemente destinato agli artisti, ai giovani e agli sportivi.
Tornando al recupero della colonna dorica di Sosno, il restauratore Gianluca Nava ha ricordato le diverse fasi del restauro. “Preliminarmente è stata operata una ricostruzione virtuale di tutta la colonna, catalogando ognuno dei 35 frammenti in cui si era scomposta. Non è stato semplice – ha aggiunto Nava. E’ stato necessario creare una piattaforma che potesse realizzare i tagli all’interno dello spessore di ogni frammento, tutti nel medesimo punto. E questo ha permesso di rimontare nell’esatto assetto verticale tutta la colonna. C’è stata un’adesione chimica e un’adesione meccanica. Quella chimica è avvenuta attraverso l’impiego di tre resine che hanno una specifica proprietà. La scultura adesso – ha detto ancora il restauratore – può sopportare in flessione un carico di una tonnellata e in compressione 10 tonnellate. Il riassemblaggio è stato coadiuvato dall’inserimento nello spessore di alcuni dischi di acciaio nei fori ricavati con la smerigliatrice. La difficoltà maggiore è stata quella di rimontarla in verticale sull’unico pezzo supersite della colonna. Un lavoro che ha risentito anche dei condizionamenti degli agenti atmosferici, in quanto le resine, per svolgere la loro funzione, dovevano essere tenute ad una temperatura superiore ai 15 gradi. Al termine del lavoro possiamo ben dire che si è compiuta una mimesi quasi totale di reintegrazione di tutta la scultura”.
L’Assessore Rosaria Succurro nel suo intervento ha presentato il progetto innovativo che consente ai cittadini a ai turisti di disporre di maggiori e più dettagliate informazioni sul Mab utilizzando i dispositivi tecnologici come tablet o smartphone.
“Il progetto – ha detto Succurrro – sposa la cultura e l’arte con la tecnologia. La sperimentazione è partita proprio questa mattina dalle colonne doriche di Sosno, ma si estenderà presto alle altre sculture del Mab e agli altri monumenti storici della città che saranno dotati di un QR Code, uno degli elementi di marketing territoriale più innovativi in questo momento. Avvicinando il nostro tablet o il nostro smartphone dopo aver scaricato l’applicazione corrispondente, al QR Code collocato su ogni statua, si aprirà una schermata che contiene tutte le informazioni relative alla scultura che in quel momento si sta visitando (informazioni sulla statua, su chi ne è l’autore ed altri particolari dell’opera)”.
L’Assessore Succurro ha poi presentato un altro strumento di comunicazione: il canale ufficiale You Tube del Comune di Cosenza. Su di esso sarà possibile vedere tutti i video di promozione della città, le immagini dedicate agli eventi e alle altre bellezze del nostro patrimonio storico-architettonico.