Rossano, il buco nero del trasporto locale

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Rossano (Cs) – Venerdì 13 Febbraio 2015 – Oltre 500 milioni pubblici in due anni, ma la gente resta a piedi. È il trasporto pubblico locale il vero buco nero delle risorse pubbliche di questa regione. Una voragine superiore perfino a quella della sanità. Soprattutto perché di questo buco non si parla e non c’è quasi traccia. Non ne parlano i cittadini, pur subendo ogni giorno la violazione del diritto alla mobilità. (…). Si tratta di somme astronomiche che se non dovessero corrispondere ad un servizio locale di mobilità ultra efficiente, dovrebbero quanto meno garantire una mobilità normale. E, purtroppo, la realtà racconta tutta un’altra storia. Stiamo alla Sibaritide: collegamenti ferroviari quasi inesistenti da una parte e, dall’altra, scarsissimi e disordinati collegamenti su gomma che non garantiscono nessuna libertà di movimento rispetto alla domanda attuale dei circa 200 mila residenti, senza contare i flussi turistici. – Assessorato ai Trasporti, poi, questo sconosciuto. Mancano in tutto il territorio insieme ai Piano Trasporti.

È un’inchiesta che porta alla luce sprechi, concorrenza sleale, navette fantasma e kilometri top secret e non dichiarati, quella proposta questa settimana dal settimanale l’ECO DELLO JONIO. La situazione è analoga su tutto il territorio: dal basso all’alto ionio passando dall’Area Urbana.

Nel 51esimo numero, in distribuzione oggi, VENERDÌ 13 FEBBRAIO c’è anche il contributo dell’Arcivescovo della Diocesi Rossano – Cariati, Mons. Giuseppe SATRIANO, al dibattito promosso per questa sera, alle ORE 17,30, al Palazzo San Bernardino per festeggiare un anno di informazione votata alla valorizzazione di quel triangolo pitagorico che congiunge Cariati – Castrovillari – Rocca Imperiale. Si parla di libertà di stampa con la Presidente del Tribunale di Castrovillari Caterina CHIARAVALLOTI, il Direttore del Corriere di Calabria Paolo POLLICHIENI e la giornalista della redazione nazionale di France 3 Nathalie PEREZ, moderati e provocati da Lenin MONTESANTO.

Quasi 300 mila copie distribuite nel raggio di 180 chilometri. 3 milioni di battute in 816 pagine corredate da 1700 fotografie. 85 fra inchieste e reportage, 132 approfondimenti, 109 interviste, 32 esclusive, 15 eccellenze, 57 itinerari storico-archeologici e 20 interventi. Sono questi i numeri di un anno. – Indagare, approfondire, narrare e comunicare l’identità plurale ed esclusiva di quest’importante area della provincia di Cosenza e della Calabria. E’ stata, questa – si legge nell’editoriale di Vincenzo LAPIETRA- la mission vissuta in prima persona, ogni giorno e per ogni numero, da tutti i nostri collaboratori. Con una consapevolezza che faceva parte di noi sin dal primo numero: è tutto sotto i nostri occhi, anche se spesso non ce ne accorgiamo, proprio come la lettera rubata di Edgar Allan Poe. Ed è con questo metodo, sentendoci un po’ staff di laboratorio ed un po’ pionieri di un’informazione settimanale capace di arrivare con più serenità al lettore, che abbiamo cercato di guardarci semplicemente attorno e dare voce ed eco a tutti. Su ogni questione e su ogni argomento. Perché non ci ha mai attratto il sensazionalismo o peggio la denigrazione personale, né abbiamo mai ceduto ad un abbassamento della qualità dell’informazione, così come talune recenti iniziative editoriali esterne ci avrebbero indotto a fare solo per istinto, tentando di violare non soltanto l’assoluta integrità morale di questo gruppo editoriale e della sua redazione ma esercitandosi in una concezione barbara della libertà di stampa.

Nelle pagine del 51esimo numero trova spazio anche l’intervista a Vito SENATORE. Il ritorno alla terra convince. Per noi il vino è cantina, vigna paesaggio, storia, cucina e cultura – è il titolo del pezzo.

L’ECO nel borsino, questa settimana promuove, tra le altre cose, la CALABRIA a CASA SANREMO; direziona la freccia in giù, invece, per i politici locali alla ricerca di alleanze impossibili.

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