Satyagraha di Natale, Candido: Nessuno si occupa di carceri? Il primo dell’anno anche in Calabria delegazione radicale visiterà carcere Ugo Caridi di Catanzaro
Un buon 2015 con i detenuti del carcere Ugo Caridi a Catanzaro e, poi, alle ore 13.00, all’uscita dal carcere, ci sarà l’incontro con la stampa davanti al penitenziario per fare il punto sullo stato dell’istituto.
«Mentre il Presidente del Consiglio dichiara di aver risolto il problema della carceri senza fare né amnistia né indulto e che, per questo, nessuno ormai parla più di questi provvedimenti per risolvere il problema del sovraffollamento, i Radicali, anche in Calabria continuano il loro sostegno al satyagraha di Marco Pannella e Rita Bernardini col digiuno a staffetta e, per giovedì primo dell’anno, torneranno in visita alle ore 10.00 alla Casa Circondariale Ugo Caridi di Catanzaro per verificarne le condizioni. La delegazione di Radicali calabresi che giovedì 1° dell’anno farà visita alla struttura grazie all’interessamento dell’On.le Rita Bernardini che l’ha fatta autorizzare dal DAP, sarà composta da chi scrive e dai militanti calabresi Rocco Ruffa, Cesare Russo, Sabatino Savaglio, e Antonio Giglio consigliere comunale di Catanzaro e iscritto, con “doppia tessera”, al Partito Radicale».
A comunicarlo in una nota è lo stesso Giuseppe Candido che aggiunge: è un satyagraha con obiettivi specifici: oltre all’amnistia e all’indulto di cui – secondo il premier – nessuno più parlerebbe e che, invece, costituiscono per i Radicali gli unici provvedimenti in grado, strutturalmente e subito, di portare nell’alveo della legalità costituzionale e sovranazionale il nostro Paese, tra gli obiettivi, in primis, c’è quello di garantire il diritto alle cure ai detenuti, poi, l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura, la revoca del 41bis a Bernardo Provenzano, l’abolizione della detenzione arbitraria e illegale del 41bis – che anche Papa Francesco ha detto essere una forma di tortura – e che, da anni ormai, i Radicali chiamiamo “tortura democratica”; una forma di detenzione tanto illegale pure per l’ONU che, questa estate a luglio, ha richiamato il nostro Paese e che, invece, abbiamo deciso di estendere ad altri reati oltre che a quelli di mafia. Poi gli obiettivi proseguono chiedendo di interrompere le deportazioni in corso dei detenuti dell’alta sicurezza, di rendere effettivi i risarcimenti ai detenuti che han subito e in alcuni casi continuano a subire trattamenti inumani e degradanti, e di nominare subito il Garante Nazionale dei Detenuti. E, noi in Calabria, aggiungiamo agli obiettivi suddetti il dialogo col neo presidente della Regione, Mario Oliverio, per continuare a chiedergli, anche per la nostra terra che – come per l’accoglienza – in tema di diritti umani ha sempre dato lezioni, di istituire subito il Garante Regionale.
Nessuno parla più di amnistia e del problema delle carceri? Non mi pare. Il problema del sovraffollamento è risolto? Macché. Piuttosto si dica – conclude Candido – che nessuno può più ascoltare i Radicali, né Rita Bernardini, né Marco Pannella né gli altri che, a dispetto del premier, non si “preoccupano” perché continuamente si occupano di giustizia e carceri e, con la forza e l’amore per la verità (perché questa è la pratica nonviolenta del Satyagraha), chiediamo al Parlamento di discutere un provvedimento di amnistia e indulto che, anche il Presidente della Repubblica, aveva detto essere un obbligo per far rientrare nella legalità costituzionale e internazionale il nostro Paese. Al termine della visita incontreremo la stampa e i media per fare il punto sulla situazione del penitenziario.