CORIGLIANO C. (CS) – “Sicurezza sul Lavoro in Agricoltura: opportunità del nuovo bando INAIL.” È questo il titolo del convegno che si terrà giovedì 25 settembre 2014 nella Sala del CENTRO DI ECCELLENZA di via Machiavelli a CORIGLIANO CALABRO. Dopo i saluti di GIUSEPPE GERACI, Sindaco del Comune di Corigliano Calabro, e di LEONARDO TRENTO, Assessore al Governo del Territorio della Provincia di Cosenza, interverranno PIETRO MARTINO, presidente AICOS, l’Associazione Italiana Consulenti e Operatori della Sicurezza sul Lavoro, e PEPPINO BONANNO, Amministratore unico della società Sportello Attività Produttive Srl, azienda leader nel fornire ai comuni uno strumento di sviluppo locale basato sull’ottimizzazione di risorse pubbliche. All’incontro parteciperanno i sindaci del comprensorio, il Collegio Agrotecnici e Agrotecnici Laureati di Cosenza, l’ordine degli Agronomi e dei Forestali di Cosenza, i sindacati e le organizzazioni di categoria. Modera i lavori ANTONIO IANNICELLI del Quotidiano del Sud. «AICOS – ha spiegato il presidente Pietro Martino che ha promosso il convegno – è una associazione di categoria che raggruppa professionisti che si occupano in modo professionale, e scusate il gioco di parole ma è voluto e dovuto perché non sempre è così, di sicurezza sul posto di lavoro e che quindi sono e rappresentano i partner ideali delle aziende che intendano garantire ai propri lavoratori delle ideali e produttive condizioni di lavoro». Alle parole di Martino fanno eco quelle di Bonanno, che terrà un intervento tecnico sul bando INAIL: «I bandi sono il centro motore dello sviluppo su cui si basano gli enti locali. Faccio i complimenti al dott. Martino per la lungimiranza dimostrata nel lavorare su questa tematica importante e lo ringrazio per avermi invitato. Auspico che gli enti locali, i consorzi e le associazioni di categoria aderiscano al progetto “Divulgazione dei bandi pubblici – uno strumento per lo sviluppo locale” affinché possano fornire ai loro associati ed ai cittadini tutte le informazioni sui bandi pubblici perché la stragrande maggioranza di essi non partecipa ai bandi per disinformazione».