COSENZA – Si è riunito questa mattina a palazzo dei Bruzi un tavolo tecnico convocato dall’ingegnere Marcello Falbo, dello staff del sindaco Occhiuto, con lo scopo di coordinare le attività già in corso sul Centro storico, alla luce dell’indirizzo dato in tal senso dal primo cittadino.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Massimo La Nave, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e promotore del progetto MUSA, l’architetto Gabrio Celani, docente Unical e responsabile dell’Urban Lab, l’ingegnere Stefano Banini, responsabile della Smart City e del progetto Res Novae, l’architetto Rocco Pangaro, esperto del centro storico di Cosenza, l’ingegnere Salvatore Leto, direttore tecnico del Polo regionale di innovazione per l’energia e l’ambiente.
Sono stati passati in rassegna i vari studi effettuati in passato sul centro storico, le progettazioni e gli interventi in corso, con particolare riguardo al progetto MUSA (Mobilità Urbana Sostenibile ed Attrattori Culturali) che ha concluso la prima fase con un progetto di accessibilità sostenibile esteso a tutto il borgo antico, e al progetto Res Novae (Reti, Edifici, Strade, Nuovi Obiettivi Virtuosi per l’ambiente e l’Energia), un progetto già finanziato ed avviato nell’ambito della Smart City,che accomuna le città di Cosenza e Bari.
Cosenza, com’è noto, è l’unico Comune della Calabria che ha avviato il processo della Smart City, il cui scopo principale è il miglioramento della qualità della vita urbana, con il contributo dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità in senso lato.
Le conclusioni del confronto di questa mattina sono giunte al ribadire come la Smart City rappresenti una grande occasione di rilancio anche per il centro storico, se unita ad un’incisiva azione di ristrutturazione dell’edificato e di miglioramento dell’accessibilità. Le tre azioni, insieme, possono generare sicurezza strutturale e sociale, riqualificazione urbanistica, vivibilità e sviluppo socio-economico. I responsabili tecnici di Res Novae e di MUSA concordano nel ritenere, a seguito dei contatti in corso rispettivamente col Ministero per lo Sviluppo Economico e con il Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio, che il centro storico di Cosenza ha tutte le caratteristiche per diventare un modello di intervento sui centri storici in zona sismica, esportabile su tutto il territorio nazionale (Messina, Potenza, L’Aquila, Perugia, ecc.).
La maggiore difficoltà da superare è rappresentata dal patrimonio edilizio privato in stato di abbandono, per il quale sono state individuate procedure di intervento dell’ente pubblico a supporto o in sostituzione di quello privato.
Dopo aver predisposto un concreto programma operativo, con l’intento di creare quella sinergia di cui negli ultimi decenni si è avvertita la carenza, il tavolo tecnico è stato aggiornato ai prossimi giorni, quando sarà conclusa una prima fase di lavori da parte dei soggetti intervenuti.