CATANZARO – Il Prefetto di Catanzaro, S.E. Luisa Latella ha istituito il Tavolo tecnico per l’attivazione del Percorso Rosa in provincia di Catanzaro.
È stata delegata al coordinamento del Tavolo l’avv. prof. Elena Morano Cinque, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro. Un’attestazione di stima e fiducia nei confronti della Presidente Morano Cinque – che ha personalmente ringraziato S.E. il Prefetto per l’importante incarico – ma anche un riconoscimento della qualità del lavoro infaticabile svolto in questi anni dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, che conferma la leadership dell’Ente intermedio, sulle tematiche attinenti alla promozione delle azioni positive in favore della parità di genere e dell’antidiscriminazione.
Il Tavolo ha visto la massiccia partecipazione di tutti gli attori coinvolti a vario titolo nella gestione e attuazione del cd. Percorso Rosa: le forze dell’Ordine (presenti i massimi rappresentanti della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e dell’Anticrimine); le istituzioni giudiziarie (presenti i magistrati delegati dalla Corte d’Appello, dal Tribunale e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro); le strutture sanitarie (presenti i rappresentanti dell’Asp di Catanzaro, Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme e dell’Azienda Ospedaliera Pugliese – Ciaccio di Catanzaro); gli enti locali (Comune di Catanzaro, con l’assessore alle politiche sociali e di Lamezia Terme, Provincia di Catanzaro e Regione Calabria, presente sia con sia con i delegati dei Dipartimenti Lavoro e Politiche Sociali e Tutela della Salute, sia con l’unica donna eletta in Consiglio regionale, on.le Sculco); gli Uffici della Consigliera di Parità (Regionale e Provinciale); i Centri e sportelli antiviolenza (MondoRosa; Città solidale; Demetra e Attivamente coinvolte); gli ordini professionali (CPO dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro e l’Ordine degli assistenti sociali della Calabria); il mondo delle associazioni (Associazione Italiana Donne Medico, presente la Presidente Nazionale; Soroptimist di Catanzaro e Lamezia Terme; Fidapa di Catanzaro; presente per delega l’Associazione Mogli Medici Italiani di Catanzaro e l’Associazione Astarte di Catanzaro.
Ha aperto i lavori S. E. il Prefetto Latella la quale ha preliminarmente rammentato che l’istituzione del Tavolo Tecnico segue ad una serie di sollecitazioni provenute da diversi soggetti istituzionali, dagli operatori dei centri antiviolenza e dal mondo dell’associazionismo, alle cui istanze Ella ha ritenuto opportuno rispondere mediante la costituzione di una vera e propria “rete dell’antiviolenza”. Quest’ultima – ha proseguito il Prefetto – dovrà operare in piena sinergia al fine di non disperdere le tante professionalità e competenze che ne fanno parte perché “solo l’unione fa la forza”.
È seguito l’intervento della coordinatrice del Tavolo Tecnico, avv. prof. Morano Cinque, la quale ha introdotto il tema del Percorso Rosa, per come disegnato nelle emanande Linee Guida Nazionali del Dipartimento Pari Opportunità, anche sulla base delle best practices attuate in diverse regioni d’Italia. Il Percorso (anche detto Codice Rosa) identifica un circuito di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, senza distinzione di genere o età che, a causa della loro condizione di fragilità, più facilmente possono diventare vittime di violenza: donne, uomini, bambini, anziani, immigrati, omosessuali. Il codice viene assegnato insieme al codice di gravità, da personale addestrato a riconoscere segnali (non sempre evidenti) di una violenza subita anche se non dichiarata. Quando viene assegnato un Codice Rosa, si attiva il Gruppo Operativo Interforze che è composto dai rappresentanti dell’ASL (118, Dipartimento ospedaliero Emergenza Urgenza, Dipartimento Materno Infantile, Dipartimento Salute Mentale, Consultori), Procura, Forze dell’Ordine, Istituzioni Territoriali, Centri Antiviolenza, Centri per il recupero dei soggetti maltrattanti e Case rifugio. I Gruppi Operativi Interforze hanno il compito di contribuire al tempestivo riconoscimento e all’emersione dei casi di lesioni derivanti da maltrattamenti o da violenze commesse da terzi, garantendo contestualmente la rapida attivazione degli uffici delle Procure della Repubblica. Le statistiche, ha proseguito la Presidente Morano Cinque, restituiscono il dato per cui il Percorso Rosa, laddove è stato sperimentato, si è dimostrato un’efficace pratica a tutela della vittima di violenza in quanto, da un lato il nosocomio, mediante personale formato e qualificato, accoglie l’abusato in un regime di privacy e di protezione; dall’altro l’attivazione del Gruppo Interforze riduce i tempi di indagine, ottimizza le procedure di reperimento e conservazione delle prove da esibire poi nel dibattimento a carico dell’aggressore e mette in azione la rete territoriale per la presa in carico successiva all’intervento di pronto soccorso.
Grande importanza riveste, nell’ambito delle Linee Guida Codice Rosa, la formazione di tutto il personale coinvolto nella Task Force Interistituzionale: in tal senso, è previsto che la formazione debba essere qualificata e congiunta, ovvero i formatori dovranno essere personale qualificato proveniente dai medesimi attori coinvolti nel Gruppo Interforze e gli operatori dovranno essere formati congiuntamente e non per singoli settori (ovvero in autoformazione), come attuato fino ad oggi. Le Linee Guida propongono, poi, una cornice generale per rendere il più possibile omogenee, sul territorio nazionale, le procedure di intervento, di tutela e di assistenza alle vittime di violenza sessuale e/o di violenza domestica e ai loro figli, al fine di mettere a disposizione degli operatori sanitari, delle Forze dell’Ordine, delle Autorità Giudiziarie e delle organizzazioni sociali ed assistenziali, moduli di intervento condivisi per la gestione dell’intervento in caso di episodi di violenza. Nel segno della concretezza, l’intervento dell’avv. Morano Cinque si è concentrato, infine, sui diversi step necessari al fine di giungere alla sottoscrizione del Protocollo d’Intesa interistituzionale che segnerà l’avvio della sperimentazione del Percorso Rosa in Provincia di Catanzaro. I componenti del Tavolo si riuniranno ora per gruppi omogenei (forze dell’Ordine e Istituzioni giudiziarie; Istituzioni territoriali; Asp, Aziende Ospedaliere e servizi socio sanitari; Organismi di parità; Centri antiviolenza, associazioni del terzo settore) ciascuno dei quali nominerà al proprio interno un referente e redigerà un documento sintetico dal quale dovrà emergere lo stato dell’arte dei servizi erogati ad oggi e i nuovi compiti e/o obblighi che, a seguito della sottoscrizione del Protocollo, ciascuna istituzione e/o ente potrà assumere. I documenti, previamente inoltrati telematicamente a tutti i componenti del Tavolo, saranno discussi in plenaria durante una nuova seduta da convocarsi a breve. Seguirà, infine, la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa Interistituzionale e, finalmente, l’attivazione del Percorso Rosa anche nel territorio della nostra provincia. Sono seguiti numerosi interventi dei presenti, tra i quali la Presidente Nazionale dell’Associazione Donne Medico Caterina Ermio, la dott.ssa Renata Tropea delegata dal PS del nosocomio di Lamezia Terme, la dott.ssa Isa Mantelli del Centro Antiviolenza Mondorosa, la dott.ssa M. Vittoria Marchianò della Corte d’Appello di Catanzaro, il dott. Caruso dell’Amticrimine, l’avv. Maria Elia per la Fidapa, la dott.ssa Renne per la Soroptimist, la dott.ssa M. Grazia Muri per l’associazione Astarte. Tutti hanno espresso viva soddisfazione per l’istituzione del Tavolo ed hanno garantito un lavoro sinergico e proficuo, ciascuno per le proprie competenze. Più volte evocata durante gli interventi, ha concluso i lavori, per la Regione Calabria, l’on.le Flora Sculco la quale ha manifestato la propria disponibilità a farsi portavoce in Consiglio Regionale delle istanze emerse durante i lavori del Tavolo, anche in ordine alla razionalizzazione della legislazione regionale sul tema ed ha auspicato che la sperimentazione del Percorso Rosa in Provincia di Catanzaro possa essere il preludio per l’attuazione del medesimo su tutto il territorio regionale.