ROSSANO (CS) – “Chi ricorda una, che sia una, azione concreta messa in campo dal Consigliere Rapani per salvare il Tribunale? A parte le passerelle su Santo Stefano, in occasione delle diverse manifestazioni a difesa del Presidio, non ne contiamo nessuna! Rapani è stato mai a Roma o in altri e diversi contesti, di fianco al Sindaco, al Presidente del Consiglio Scarcello e ai comitati, nelle decine di volte che si è interloquito con il Governo e con i partiti? Al di la di qualche interrogazione parlamentare, si è mai fatto carico di investire della grave problematica i suoi rappresentanti politici? Si registrano, al contrario, solo fiumare di parole e articoli di stampa con il solo scopo di denigrare l’operato dell’Amministrazione comunale. Senza alcuna proposta. Senza la benché minima volontà di avviare una proficua sinergia per giungere ad una positiva soluzione. Ancora una volta, il consigliere Rapani ha dimostrato che le aspirazioni politiche personali sono molto più importanti delle problematiche di questo territorio. Forse sul Tribunale abbiamo perso una battaglia, ma l’Esecutivo cittadino ed il Sindaco Antoniotti, su tutti, hanno la coscienza pulita. Abbiamo fatto quanto era umanamente possibile per salvare il nostro Palazzo di Giustizia e continueremo a stare sulle barricate finché ci sarà anche il più fievole barlume di speranza.”
I Capigruppo di Maggioranza, Piero Lucisano (Forza Italia) e Giandomenico Federico (Udc)replicano alle affermazioni, le ennesime e del tutto fuori luogo, del capogruppo di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani, che a seguito dell’ulteriore ratifica di chiusura del Tribunale di Rossano è ritornato a chiedere le dimissioni del Sindaco Antoniotti.
“Se c’è qualcuno che in questa fase della vertenza, ancora del tutto aperta – dichiarano Lucisano e Federico – dovrebbe avviare una seria e attenta autocritica è proprio l’amico e collega Ernesto Rapani che nella lunga e strenua battaglia contro la soppressione del Tribunale ha saputo solo essere presente sulla stampa sferrando feroci critiche alla Maggioranza e al Sindaco. Chiariamo, allora, per buona pace del capo gruppo di Fratelli d’Italia, nuovo partito che si affaccia nel Centro destra ma con al suo interno politici navigati alcuni dei quali anche ex ministri, che non c’è stata alcun atto di incoerenza da parte del Primo cittadino. Il perché è subito detto. In quanto le minacce di dimissioni di Antoniotti insieme a tutti i sindaci del territorio, qualora il Governo non avesse provveduto ad emanare un decreto correttivo per salvare il Presidio giudiziario di Rossano, sono state subito frenate, già in tempi non sospetti, dai gruppi consiliari di maggioranza e da quanti sono stati sempre e sono ancora in prima linea per questa battaglia. La figura del Sindaco – ribadiscono i Capi Gruppo di Maggioranza – in questo territorio, oggi è l’unico punto di riferimento diretto delle Istituzioni. E dunque, assume una rilevanza strategica nella difesa dei diritti dei nostri cittadini. Pertanto, svilire e beffeggiare questa autorità per solo tornaconto politico ed elettoralistico è scorretto quanto irrispettoso. Consigliamo, allora, a Rapani di iniziare ad essere un po’ più costruttivo! La pratica della critica a tutti i costi, senza un minimo ravvedimento e senza la capacità di riconoscere all’avversario anche i suoi meriti, è tipico di chi ha una visione bieca della politica e scarso senso delle Istituzioni. Così come sta accadendo – ricordano il rappresentanti di Forza Italia e Udc – nella vicenda del Tribunale. Dove il collega di Fdi da un lato continua ad invocare, probabilmente anche nei suoi sogni notturni, le dimissioni del Sindaco Antoniotti, mentre dall’altro non considera che sia lui che il suo partito non hanno dato alcun contributo affinché la vertenza si risolvesse nel migliore dei modi. Solo qualche, dovuta, iniziativa parlamentare. Eppure Fratelli d’Italia non conta al suo interno gente sprovveduta. La sua classe dirigente, ricca di ex ministri, di gente di lungo corso, se adeguatamente sollecitata dai referenti locali, avrebbe potuto giocare un ruolo differente nella delicata partita a scacchi nazionale. Invece no. Rapani ha dormito sonni tranquilli, sperando in una debacle del Sindaco Antoniotti, che al contrario con parere trasversale nella questione ha incassato il sostegno di tutte le parti sociali e politiche. Questo con l’unico obiettivo di gongolare, sperando di rafforzarsi sulle presunte sconfitte altrui, che poi sono di tutta la comunità, e di costruire il suo improbabile successo. Si voli più in alto, cercando di supaerare, una volta per tutte, questo clima di “polemica a tutti i costi”. Da un politico navigato come Rapani ci aspettiamo un contributo ben più costruttivo ed edificante. Nel frattempo continuiamo a rimanere ottimisti e ad essere solidali con gli avvocati, le associazioni forensi e il comitato civico. Auspichiamo – concludono Lucisano e Federico – così come promesso dal Ministro della Giustizia Orlando, che il Governo intervenga presentando l’attesa legge delega sulle Corti d’Appello, inserendo anche le modifiche alla riforma degli uffici di Primo grado, oppure inserendo la delega in sede di conversione in legge del decreto sul Civile, così come avvenne con la delega per la Riforma dei Tribunalini, inserita in sede di conversione del decreto Salva Italia del 2011. “