Wanda Ferro. Calabria in coma

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In un primo momento, anche se con notevole ritardo, sembrava che il presidente Oliverio avesse veramente “a cuore” il tema della razionalizzazione ed efficienza del modello organizzativo della regione, tanto che nel febbraio scorso – con la delibera di giunta n. 19 –  aveva ridotto i Dipartimenti Regionali da 14  a 10, salvo ad aumentarli nuovamente dopo un paio di mesi, con un ripensamento che pensavamo fosse orientato ad assicurare una migliore efficienza della macchina amministrativa.

Ci eravamo sbagliati: il presidente Oliverio si muove, per usare un eufemismo,  nella completa confusione al punto che, con la nomina della nuova giunta, ha polverizzato le deleghe e le ha assegnate senza tenere conto della  precedente riorganizzazione dei dipartimenti.

Così gli assessorati “urbanistica” ed “ambienwanda-ferrote” non sono più riconducibili allo stesso unico dipartimento, quelli “economia” e “lavoro” sono  nuovamente “separati in casa” all’interno dello stesso dipartimento e quelli “trasporti” ed “infrastrutture” si “disperdono”  nell’unico  dipartimento di appartenenza che comprende urbanistica ed ambiente,  e  così via.

La polverizzazione delle deleghe agli assessori conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, la necessità del presidente Oliverio di utilizzare ogni attività delegabile  in funzione delle esigenze che di volta in volta si potranno manifestare in relazione aquesta o quella richiesta che magari perverrà dalle innumerevoli anime della coalizione che lo ha sostenuto.

La “giostra” nella distribuzione delle deleghe, poi,  ha creato situazioni  paradossali come quella , solo per citare un esempio, del Direttore di Dipartimento Ing. Domenico  Pallaria il quale deve relazionarsi con  almeno quattro diversi Assessori. Infatti, mentre le deleghe ai “Trasporti”, “Infrastrutture”, “Ambiente” ed Urbanistica” sono in capo rispettivamente agli Assessori Russo, Musmanno, Rossi e Rizzo, la responsabilità dei relativi Dipartimenti risulta in capo allo stesso Dirigente Regionale, Ing.  Pallaria, il quale, peraltro,  ricopre anche la carica di Sindaco del comune di Curinga. Viene da chiedersi se Oliverio, oltre a pensarlo di se stesso, ritiene che anche il suo dirigente sia un super eroe, o piuttosto il governatore si appresta, come sembra, a riorganizzare i dipartimenti ed i settori della Regione per l’ennesima volta in pochi mesi.

E cosa dire del bando pubblicato oltre tre mesi fa per la nomina dei Dirigenti generali e che giace, forse dimenticato, in qualche cassetto?

La confusione ingenerata dalla assegnazione di deleghe non  riferibili  ai dipartimenti competenti, lascia presagire la necessità di un nuovo bando per l’individuazione dei Direttori Generali e così  la   Calabria continua ad essere  amministrata da Dirigenti Generali reggenti, vale a dire provvisori, con tutte le  inevitabili inefficienze che ne conseguono.

La Calabria è in coma quasi irreversibile e intanto che il medico studia la cura il malato muore, secondo un prevedibile ennesimo episodio di “malasanità”.

La nostra terra non può permettersi queste tragedie: è ora che la politica ritorni ad assumere la centralità necessaria a perseguire l’interesse collettivo, e non la realizzazione di un compromesso ad ogni costo per il potere fine a se stesso.

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