ALTOMONTE (CS) – Il noto centro turistico del cosentino, come tanti comuni italiani, rischia di non poter più svolgere in maniera adeguata le sue funzioni amministrative per colpa dei vincoli del Patto di stabilità imposto dall’Europa.
Il Comune di Altomonte pur non avendo debiti e con un bilancio sostanzialmente attivo si trova come tanti piccoli enti nell’impossibilità di spendere i fondi disponibili.
Non si possono neanche fare piccoli interventi di manutenzione, come tappare le buche sulle strade, intervenire sulle reti idriche e fognarie e sostenere i servizi sociali necessari per la dignità e il sostentamento di alcune famiglie bisognose.
Quest’anno è in forse anche il Festival di Altomonte, importante volano culturale ed economico dell’intero comprensorio. Il progetto per il Festival è risultato vincitore del bando regionale, ottenendo 98.000 euro di finanziamenti per l’anno 2013 e 100.000 euro per l’anno 2014.
Il comune ha inoltre già raccolto circa 80.000 euro di sponsorizzazione privata, ma nonostante queste risorse siano già disponibili senza costi a carico dello Stato italiano, probabilmente non potranno essere spese per il Patto di stabilità.
“Per l’immediata revisione di queste norme e di altre quali: il rinvio della TARES al 2014 e la restituzione ai comuni del 70% del tributo sugli stabilimenti industriali e delle attività produttive, di cui oggi indebitamente si appropria lo stato – concludono il sindaco Coppola insieme al sindaco di Acquaformosa Giovanni Manoccio – alla riunione di domani dei sindaci della Provincia di Cosenza con il Prefetto Raffaele Cannizzaro, proporremo a tutti i colleghi di adottare semplici, ma dirompenti iniziative di protesta che, se applicate in tutta Italia contemporaneamente metteranno in grave difficoltà il Governo e il Ministero degli Interni. Un vero e proprio sciopero delle funzioni essenziali dei sindaci e dei comuni che potrebbe paralizzare lo Stato italiano”.