ROMA – Ormai il cronico problema dei trasporti, in Calabria, assume ciclicamente i connotati dell’emergenza : è il caso dello scalo aeroportuale del Sant’Anna, che si aggiunge alle preoccupazioni espresse nei giorni scorsi per il Tito Minniti. Una dimostrazione che da noi la classe dirigente non ha nessuna visione propositiva per il futuro. Sapere che i 28 dipendenti della società – che non percepiscono lo stipendio da 4 mesi – sono disposti ad andare incontro a gravi sanzioni pur di far tutelare i propri sacrosanti diritti, colpisce e rende più evidente certa miopiaimprenditoriale e politica che sembra senza precedenti.
La Regione Calabria è l’unica regione d’Italiaa non aver approntato un piano dei trasporti e questo fatto è alla base della situazione disastrosa in cui versano i collegamenti dal e verso il nostro territorio. Notiamo anche, purtroppo, che si continua a speculare sulle spalle dei cittadini, sul loro bisogno lavorativo, sulle loro esigenze primarie.
Quando i lavoratori dichiaranodi non poter andare a lavorare perché non hanno risorse per raggiungere il posto dilavoro, stanno mettendo in atto una sorta di ribellione necessitata, una rassegnazione consapevole difficilmente risarcibile : nessuna istituzione con un minimo senso della decenza dovrebbe permettere ciò.
Questa storia deve trovare l’epilogo menotraumatico possibile ; e speriamo che l’Enac riesca a mettere in piedi tutte le misure possibili per non far chiudere uno scalo che ha una suaimportanza strategica per il trasporto ed il turismo della costa Jonica.
Fermorestando che rimane imprescindibile l’interessamento della Regione e del Ministero deiTrasporti, che non possono restare semplici spettatori di questa partita, per quanto nei confronti della prima nutriamo seri dubbi sul suo spirito d’iniziativa.
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